Si chiama “Giri di Boa” ed è un progetto finanziato con il bando “Liberi” dell’Aspal, che punta al reinserimento di 16 persone del Nuorese, sottoposte a misure alternative alla detenzione carceraria.
È il primo progetto dei tanti promossi dall’Agenzia regionale per il lavoro, rivolti a persone che hanno subìto una condanna penale e che vede coinvolti la cooperativa Lariso, la Provincia di Nuoro e l’ Ufficio di esecuzione penale del ministero di Grazia e Giustizia. “Liberi è un intervento in cui crediamo molto perché mira a un rafforzamento personale e sociale di persone sottoposte a misure alternative alla detenzione con l’obiettivo di aiutarle a reinserirsi nella società civile – ha detto Maika Aversano, direttrice generale dell’Aspal, nel corso della presentazione del progetto a Nuoro -. Con tutti i partner del Ministero della Giustizia abbiamo avviato questa progettazione che riguarderà in tutta la Sardegna 64 persone. Quello di Nuoro è il primo che parte del bando ‘Liberi’ e a brevissimo seguiranno anche i progetti della città Metropolitana di Cagliari, provincia del Sud Sardegna, provincia di Oristano e della provincia di Sassari”.
“Cominceremo con un tirocinio che durerà 5 mesi e lo faremo con dei laboratori di formazione e inserimento al lavoro – ha spiegato la presidente della Cooperativa Lariso Silvio Obinu – lavoreremo in parternariato col Progetto H di Macomer, sull’uso della parola, sul lavoro di squadra, sulle regole. Poi procederemo a individuare le aziende da abbinare ai destinatari del progetto. La cosa positiva è che 40 aziende sono disponibili ad accogliere le 16 persone svantaggiate: 12 uomini e 4 donne. Il fulcro del progetto – conclude Obinu – è quello di affermare che non solo le istituzioni e le coop. sociali si devono prendere cura di queste persone, ma tutta la società a cominciare dalle aziende”.