Approfondire l’attività di politico e di intellettuale di Umberto Cardia a cento anni esatti dalla sua nascita. È la ragione che ha spinto un gruppo di studiosi delle Università di Cagliari e Sassari e Fondazione di Sardegna a organizzare una giornata di studio, per ricordare la figura di Cardia e ripercorrerne le tappe. L’evento, è stato intitolato “Cardia 100”, si è svolto per tutta la giornata di ieri nei locali della Fondazione di Sardegna a Cagliari.
All’appuntamento hanno preso parte numerosi studiosi, uomini politici e ricercatori che hanno ripercorso le tappe della vita e della carriera politica e professionale di Cardia analizzando il suo rapporto con Cagliari e la Sardegna, il suo ruolo nelle radici dell’Autonomia speciale, le numerose iniziative editoriali e anche aspetti diversi del suo impegno come quello artistico, storico e culturale.
Sardinia Post ne ha parlato con Gianmario Demuro, intervenuto durante la giornata di studi e con uno degli organizzatori Giuseppe Marci.
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Umberto Cardia è nato ad Arbatax il 9 settembre 1921. Laureato in lettere, giornalista e uomo politico, consigliere comunale di Cagliari, consigliere regionale della Sardegna, parlamentare nazionale ed europeo, è stato un dirigente del Pci e ha ricoperto incarichi di rilievo, prevalentemente occupandosi di politica estera – si legge nella presentazione della giornata di studi -. Nutrimento per tale attività pubblica sono stati gli studi di filosofia, di economia, di letteratura e di storia, con particolare attenzione alla storia della Sardegna: caso esemplare di una piccola terra che ha ricercato l’autodeterminazione stabilendo relazioni con altri popoli ugualmente tesi a uscire dalla condizione di subalternità sulla base di una consapevolezza di sé come natio. Da questo convincimento nasce l’attenzione nei confronti della tradizione intellettuale della Sardegna che Umberto Cardia ha espresso nell’elaborazione del Catalogo degli scrittori sardi (1977), opera che, insieme al saggio Autonomia sarda (1999), costituisce l’approdo più maturo del suo pensiero storiografico e politico”.
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