Giochi di guerra nel Mediterraneo, il Capo di Stato Maggiore Binelli: “I poligoni non si toccano, Sardegna strategica”

“I poligoni sardi non si toccano. La Sardegna è essenziale”.  Queste le parole del Capo di Stato Maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli raccolte dai giornalisti dell’Unione e de La Nuova presenti ieri a bordo della Cavour, la portaerei che coordina l’operazione Nato “Brilliant Mariner”.

Teulada, ad esempio, viene definita “indispensabile”. “Tutt’al più si potrà discutere di minime riduzioni”, precisa il Capo di Stato Maggiore. E lo stesso vale per Quirra, “che non pensiamo certo di chiudere”.

Nessuna svolta, quindi, per l’isola più militarizzata d’Italia? Parrebbe di no, anche perché il ruolo della Marina Italiana è destinato a crescere a partire dal 1 gennaio 2014, da quando, cioè, assumerà il comando della componente navale della Nato. In pratica, la flotta della Nato, che coadiuverà la Sesta flotta Usa presente nel Mediterraneo, potrebbe attraccare sempre più spesso nei porti dell’Isola. In Sardegna, poi, è già pianificato l’arrivo degli F-35.

Ma c’è di più, perché il Capo di Stato Maggiore non ricorda solo l’immutata strategicità dell’Isola, ma parla anche delle attività svolte dai militari nei Poligoni sardi. Sull’inchiesta aperta di recente dalla Procura cagliaritana per stabilire un nesso tra le esercitazioni che si svolgono a Teulada e le patologie che colpiscono civili e militari dice: “Abbiamo dato tutti gli elementi necessari alla magistratura per le indagini in atto. Per quanto ci riguarda, noi le bonifiche le facciamo”.

Ma quella delle bonifiche è una questione controversa. Per il centro di ricerca Nato “Nurc”, infatti, nel fondale del braccio di mare antistante la base di Teulada non ci sarebbe traccia di munizioni e relitti. Ma una precedente indagine del Cnr aveva dimostrato la presenza di un quantitativo eccezionale di munizioni e altro materiale bellico nei fondali di Teulada. Anche alcuni rapporti redatti da mano militare descrivono una situazione critica in quelle aree.

Si tratta, in tutti i casi, di materiale acquisito dal pm Emanuele Secci che conduce l’inchiesta per omicidio colposo, ancora a carico di ignoti, sulla base teuladina. A tal proposito, oltre all’indagine epidemiologica, la Procura cagliaritana  commissionerà  una perizia medico-legale per stabilire se esista un legame tra i decessi denunciati da diverse famiglie  e le esercitazioni militari. Se le indagini non consentiranno di stabilire una correlazione tra i due fenomeni, la Procura cercherà comunque di verificare l’esistenza di eventuali danni ambientali causati dalle attività belliche.

Piero Loi

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