Calamite troppo magnetiche, maxi sequestro di Geomag alla Plastwood

I carabinieri del Nas di Sassari hanno sequestrato mezzo milione di confezioni di giocattoli in uno stabilimento del Nord Sardegna, la Plastwood Italia- leader mondiale nella produzione e commercializzazione di giocattoli magnetici (nata dopo il fallimento nel 2010 della Plastwood srl) con sede nella zona industriale di Tempio Pausania. Valore della merce: 5 milioni di euro. I giocattoli, le note barrette Geomag, avevano piccole parti di calamita considerate troppo magnetiche o comunque non conformi nella dimensione, tanto da portar causare lesioni agli organi interni dei bambini, in particolare all’intestino . Il titolare è stato denunciato per violazione del codice del consumo.

C’è un codice europeo che regola produzione dei giocattoli. Ma quelli prodotti nello stabilimento del Sassarese sono stati considerati fuori norma dai militari del Nas che hanno così disposto il sequestro per evitare che le confezioni finissero sul mercato. La segnalazione è arrivata dalla Lituania, si legge ne La Nuova Sardegna: in un negozio si vendevano due prodotti creati dalla vecchia azienda per cui erano stati ottenuti i permessi di vendita fino a esaurimento scorte. Un blitz fatto scattare dal ministero della Salute, allertato dal Rapex, sistema comunitario di informazione rapida su prodotti non alimentari.

La posizione dell’azienda. “Abbiamo sempre rispettato le norme e lo dimostreremo, ma questa vicenda crea un danno enorme all’azienda e mette a rischio l’occupazione in un momento drammatico come questo”. È lo sfogo del titolare, Edoardo Tusacciu: “Plastwood Italia non ha mai prodotto i giochi che l’Europa ha messo fuori commercio – precisa Tusacciu – ma ha continuato a commercializzare i prodotti di Plastwood srl rimasti invenduti. Sul mercato europeo il giocattolo sequestrato è stato vietato dal 2008, ma l’Unione Europea ha consentito di commercializzare le confezioni già prodotte fino a esaurimento scorte. “Ogni scatola riportava le prescrizioni comunitarie – precisa Tusacciu – ma siamo finiti nei guai a causa della segnalazione di un rivenditore della Lituania che aveva acquistato il pezzo da un grossista tedesco, ma Plastwood non vendeva in Germania da almeno 7 anni. Tra l’altro ci sono Paesi in cui non vigono le restrizioni comunitarie e il prodotto è tranquillamente commerciabile, perciò quello che sta succedendo è davvero assurdo”. Per l’imprenditore sardo il fallimento di Plastwood è dipeso da quelle norme che di fatto hanno messo fuori commercio i giocatoli prodotti all’epoca. “Ora ci siamo risollevati con fatica e stiamo realizzando giocattoli più grandi – afferma – perfettamente adeguati alle direttive internazionali e ai conseguenti limiti fissati dai vari Paesi. In sostanza, la vendita fino a esaurimento scorte dei giocattoli acquisiti dal fallimento insieme allo stabilimento era marginale rispetto all’attività di Plastwood Italia, legata alla produzione di un nuovo giocattolo. La convinzione di aver agito correttamente è forte, ma anche la delusione. Sono amareggiato – conclude Tusacciu – ma dimostrerò la nostra correttezza”.

La storia aziendale dei giochi magnetici (inventati dallo stesso fondatore) inizia nel 1998, quando Tusacciu trasforma la fabbrica di sughero di famiglia. Poi il successo internazionale per Geomag, nel 2003 si contano 200 dipendenti. Il declino a partire dal 2005 quando una barretta provoca la morte di un bimbo.

 

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