Sulla gestione dei migranti “a distanza di un anno le belle parole non hanno avuto alcun seguito”. Lo denuncia il sindacato di Polizia Sap ricordando gli impegni assunti a suo tempo dalla Prefettura di Cagliari per fronteggiare l’emergenza sbarchi in Sardegna: dalla realizzazione di un hub regionale di prima accoglienza all’individuazione di un’aera ad hoc all’interno del porto per le prime fasi di intervento fino alla creazione a Carbonia di un luogo per la vigilanza dei migranti destinati ai Cie della Penisola. In una lettera alla prefetta Giuliana Perrotta, il segretario provinciale del Sap Luca Agati sottolinea in particolare i problemi legati agli sbarchi diretti sulle coste del Sulcis.
“La tratta dal Nord Africa è più che aperta e crea molte preoccupazioni sia di immediata gestione dello sbarco che di sicurezza e ordine pubblico – scrive il sindacalista – Il flusso non conosce sosta, se non climatica, e permette a migliaia di giovani di poter ottenere un foglio di espulsione che consente loro il via libera per poter raggiungere la Penisola o rimanere in condizioni di clandestinità in Sardegna”. Questione uomini, mezzi e risorse. “Abbiamo denunciato con forza i limiti che affliggono i nostri uffici, con la carenza di personale del commissariato di Carbonia – spiega Agati – siamo in attesa dell’imminente inizio dei lavori alla caserma di via Venturi, sede dell’Ufficio immigrazione, ad oggi ancora in condizioni pietose, e ancora la caserma Carlo Alberto, troppo spesso ridotta a centro di prima accoglienza. Signor Prefetto – chiede il segretario del Sap – dobbiamo aspettare ancora molto per assistere a cambiamenti concreti o ci aspetta un altro anno, l’ennesimo, di gestione dell’emergenza?”.