Geoparco, prosegue la ricollocazione dei lavoratori. Ma la protesta continua

Dovranno attendere sino al 3 gennaio i 45 lavoratori ex Geoparco Ati Ifras ancora da assumere all’interno di Igea e che a partire da quel giorno cominceranno i corsi formativi che saranno tenuti da un’agenzia convenzionata. Nel frattempo va avanti il percorso per il reimpiego degli altri 490 lavoratori dell’Area geomineraria che saranno di nuovo occupati anche attraverso progetti comunali. È quanto emerso dall’ultimo incontro tra Regione e sindacati sulla vertenza.

Dai primi di ottobre i lavoratori portano avanti due presidi: uno sul tetto del Duomo di Sassari, l’altro sotto il palazzo della Regione, a Cagliari in viale Trento (nella foto). Ma al momento non è ancora programmata alcuna smobilitazione. “Non lo faremo – fanno sapere – sino al prossimo incontro del tavolo partenariale convocato, sempre dall’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, per il 20 dicembre”.

Intanto il Comune di Sassari ha presentato 5 progetti per l’inserimento lavorativo di 46 persone per le quali saranno avviate le procedure finalizzate all’assunzione. L’Aspal e l’assessorato degli Enti Locali hanno istruito i piani finanziari e i cronoprogrammi di alcuni degli Enti firmatari dell’accordo procedimentale. Sono 88 le assunzioni in programma, mentre il Parco Monte Arci non ha sottoscritto l’accordo e ha comunicato l’intenzione di riproporre un progetto ridimensionato. Un avviso dell’assessorato del Lavoro, con scadenza il prossimo 22 dicembre, servirà a tutelare il personale anche assunto a tempo determinato, collaboratori e consulenti a contratto del bacino ex Ati Ifras, mentre 111 lavoratori hanno sinora sottoscritto gli atti transattivi.

“Purtroppo da marzo 2017 quando si era parlato per la prima volta delle assunzioni a oggi con la scadenza, al 31 dicembre, della Naspi da 400 euro per diversi lavoratori, possiamo affermare che la Regione non ha rispettato i tempi – dice Simone Testoni dell’Ugl – a parte una quarantina di assunzioni già incamerate tutte le altre sono per ora solo sulla carta. Bisogna accelerare le procedure e la Regione non deve scaricare le responsabilità sui sindacati”.

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