Geominerario, prime lettere licenziamento. Presidio in Consiglio

Arrivano le prime lettere di licenziamento per i circa 530 lavoratori del l’Ati Ifras che opera all’interno del parco Geominerario della Sardegna. Il 31 dicembre scade la convenzione con la Regione per la valorizzazione del patrimonio minerario dismesso e per le bonifiche e non si sa se verrà rinnovata: così gli operai sono scesi in piazza a Cagliari, davanti al Consiglio regionale, dove incontrano i capigruppo. Un’azione rumorosa che ha portato anche al rallentamento del flusso delle auto in via Roma, con un cordone di manifestanti che ha attraversato lentamente le strisce pedonali.

Fra i lavoratori, almeno 502 sono dipendenti diretti che arrivano da altre esperienze lavorative come Lsu, Italcementi o Rockwool, mentre una trentina sono quelli con contratti a progetto. Secondo Cristiano Ardau della Uil “la Regione ha già fatto sapere che la convenzione non verrà né prorogata né rinnovata”. “Noi chiediamo il mantenimento dei livelli occupazionali – ha aggiunto il sindacalista – e la continuazione del progetto che coinvolge 86 Comuni e ha un giro di affari di 30-40 milioni di euro. Le risorse ci sono ma le bonifiche non sono mai iniziate. La Giunta vorrebbe trasformare il tutto in politiche attive del lavoro che non hanno contenuti, parcellizzando gli operai in piccole realtà aziendali: insomma un disastro”. “Nonostante le nostre precedenti sollecitazioni siamo arrivati al momento fatidico, le lettere di licenziamento – ha sottolineato Tore Corriga della Rsu -. Le promesse dei vari uffici competenti sono rimaste lettera morta e oggi i lavoratori non hanno garanzie sulla prosecuzione del progetto e sul futuro occupazionale”.

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