Ritorna a Gavoi l’attesa manifestazione “Scarpette rosse”, nella rotonda di “Sa Serra”, promossa da un comitato spontaneo di donne e dalla ProcivArci di Gavoi, per dire no al femminicidio. L’iniziativa vuole anche essere un omaggio e un ricordo per Dina Dore, morta nel marzo 2008, protagonista di un omicidio che ha scosso il paese.
Il pensiero delle donne di Gavoi va anche a tutte le donne morte per mano del coniuge. “Un’altra donna è stata ammazzata dal marito proprio ieri sera – ha detto Annarita, un’anziana di Gavoi – vogliamo che questa barbarie cessi una volte per tutte con l’educazione dei più piccoli e con la prevenzione, aiutando le donne che hanno problemi coniugali”.
In questi giorni, nella Corte d’Assisi di Nuoro, si celebra il processo a carico di Rocca, il marito di Dina. L’arresto dell’uomo nel 2013 aveva squarciato anni di silenzio e portato il paese a reagire: per questo l’8 marzo di quell’anno centinaia di scarpette rosse sono state riposte sulla rotonda di “Sa Serra”.
Questa mattina la mostra delle scarpette è stata riproposta: c’erano anche le scarpe rosse di Dina a “Sa Serra”, assieme a centinaia di scarpette donate dalle donne di Gavoi e dei paesi vicini.
La manifestazione ha per titolo “Un futuro senza violenza” e oltre alla esposizione delle scarpe prevede altri due momenti: una mostra dal titolo “Mi prendo e mi porto via”, nella via Sassari da dove si snoderà un corteo silenzioso sino alla sala consiliare dove verranno letti brani tratti dal libro “Ferite a morte” di Serena Dandini.
In programma anche la proiezione di un film sui temi del femminicidio. Le date, però, sono ancora da decidere: “Perché la festa della donna – ha concluso Anna Piras, una delle promotrici – non sia solo l’8 marzo”.