Gabrielli della Protezione civile: “Non ci sono stati ritardi nell’allerta meteo”

Diciotto cadaveri, due dispersi che assomigliano tremendamente a dei morti. Il conto dell’alluvione che ha messo in ginocchio la Sardegna ha il suo epicentro ad Olbia. Nel capoluogo gallurese, il quale ha pagato il più alto tributo di morti con nove vittime accertate, è stata predisposta l’unità di crisi denominata Centro di Coordinamento Soccorsi al comando del Capo della Protezione Civile, il prefetto Franco Gabrielli.

Proprio Gabrielli ha comunicato che il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza e nelle prossime ore sarà diramata l’ordinanza sulle modalità di intervento nelle operazioni di soccorso. “Il Consiglio dei ministri ha stanziato venti milioni di euro – ha spiegato Gabrielli – per affrontare le prime emergenze sul territorio sardo”. La Giunta regionale ha stanziato poi 5 milioni di euro, mentre la Conferenza episcopale italiana ha già messo a disposizione un milione di euro. Sulle polemiche circa eventuali ritardi negli interventi, Gabrielli ha rigettato ogni responsabilità della Protezione civile. “Le affermazioni circa eventuali ritardi nell’allerta meteo sono destituite di ogni fondamento – ha spiegato Gabrielli – dal 2004 il sistema di allerta per criticità elevate è disciplinato per legge e tutta la Sardegna era segnalata con criticità elevata”.

La questione della diga del Liscia e le vasche di raccolta

Gabrielli è infuriato e insieme al sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, e al presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha negato qualsiasi responsabilità a livello di Protezione civile nazionale, dicendo però che eventuali colpe andrebbero ripartite anche tra gli enti territoriali. La voce che correva insistentemente ieri sera era quella di un’eventuale apertura della diga del Liscia, che avrebbe provocato un effetto a “cascata” coinvolgendo poi la portata dei canali di Olbia. “Una sciocchezza – ha ribattuto l’assessore regionale all’Ambiente, il tempiese Andrea Biancareddu – abbiamo avuto piogge eccezionali, solo ad Olbia in tre ore sono caduti 94 millimetri di acqua, quanto in sei mesi. La Diga del Liscia poi riverserebbe eventualmente nella zona di Luogosanto, l’ipotesi di effetti su Olbia è da escludere”. Più probabile che la portata straordinaria delle piogge abbia determinato un’onda di piena che ha coinvolto vasche di raccolta sulle montagne intorno ad Olbia con conseguente esondazione dei canali

Cappellacci: “Piena millenaria, aiutiamo i cittadini”

Una piena millenaria. Così la definiscono le autorità, compreso il presidente della Regione Ugo Cappellacci. “Un evento imprevedibile, davanti al quale anche i metodi di prevenzione più all’avanguardia non avrebbero ottenuto alcun risultato”. Cappellacci ha chiesto aiuto al volontariato, definita “macchina efficiente”. Per il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, non esistono mancanze di comunicazione da parte dell’amministrazione né sottovalutazione dell’emergenza, anche se nessuno poteva prevedere un evento drammatico di queste proporzioni.
“Ieri mattina dopo due giorni di pioggia – ha detto il sindaco di Olbia – ho convocato la Giunta comunale e decretato lo stato di emergenza, l’ordinanza risale alle 14 di ieri ma davvero nessuno poteva immaginare quella che ho definito una “bomba d’acqua” piovuta dal cielo dopo le17 e che ha sommerso la città”. Giovannelli con evidente commozione ha infine spiegato come “mai avrei immaginato di vivere una simile tragedia, ma credo che eventi come il crollo di un ponte sula strada Olbia-Tempio siano davvero imprevedibile.

Proposto lo sblocco del Patto di stabilità per i Comuni coinvolti dall’alluvione

Il deputato del Pd, l’olbiese Giampiero Scanu, ha annunciato la proposizione di una iniziativa alla Camera in sede di conversione del Bilancio per l’esclusione dei Comuni sardi colpiti dal maltempo dalle tenaglie del Patto di Stabilità. I sindaci di Tempio, Romeo Frediani e quello di Arzachena, Alberto Ragnedda, i cui territori hanno pagato con Olbia un pesante tributo di sangue all’ondata di maltempo, hanno ricevuto rassicurazioni sulla tempestiva risoluzione dei problemi di viabilità causati dall’onda di piena.

Giandomenico Mele

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