Furti e traffico di reperti archeologici: recuperati 3mila oggetti, 50 denunce

Cinquanta persone denunciate e circa 3.000 beni culturali recuperati. È questo il resoconto dell’attività, del nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Cagliari, presentato insieme alla soprintendente, Maura Picciau. Nell’elenco degli oggetti recuperati compaiono reperti archeologici, beni archivistico-librari, oggetti ecclesiastici e opere d’arte contraffatte. Diverse le operazioni concluse, tra cui il recupero di 389 reperti archeologici, ritrovati grazie ai controlli sui privati, possessori di questi oggetti. Un’attività svolta in collaborazione son i funzionari della Soprintendenza di Cagliari. Provenienti da due distinte collezioni private, spiccano per particolare interesse storico e scientifico alcuni bronzetti di epoca nuragica, gioielli e vasellame di vario tipo riconducibili alle culture nuragica, punica e romana.

Un altro sequestro, eseguito nei confronti di un antiquario di Cagliari, all’oscuro della situazione, ha permesso di recuperare 39 beni ecclesiastici sottratti a marzo del 2018 dalla chiesa campestre di Centro 2 Sassu di Arborea. Tutti i manufatti sono stati restituiti alla parrocchia lo scorso settembre, mentre per la persona che li aveva venduti all’antiquario è scattata la denuncia per ricettazione.

I carabinieri hanno poi recuperato un documento d’archivio risalente al 1592, in cui era contenuto il Processo canonico intitolato “Informacion recebida sobre la invencion y milagros de la santa imagen de la santissima virgen de buenayre”. In questo scritto c’era anche la traduzione in italiano, fatta a cavallo tra il 1.800 e il 1.900, con cui  l’Arcidiocesi di Cagliari riconobbe ufficialmente la storia ed i miracoli attribuiti alla statua di Nostra Signora di Bonaria, attualmente custodita nell’omonima basilica. Il documento è stato restituito all’Archivio storico diocesano del capoluogo.

L’attività svolta dai carabinieri evidenza l’importanza nella sensibilizzazione che l’arma compie con i responsabili degli uffici diocesiani, anche grazie alla divulgazione per i parroci delle ‘Linee Guida Per La Tutela Dei Beni Culturali Ecclesiastici’, realizzata dal comando dei carabinieri nel 2014. Il documento oltre contenere consigli pratici per la difesa dei beni chiesastici da eventi predatori, diffonde e valorizza le iniziative di inventariazione e censimento delle Diocesi che, con grande impegno, stanno conducendo in ordine al proprio patrimonio culturale.

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