È stata distrutta dalle fiamme l’auto del comandante dei carabinieri di Tortolì, un’Alfa 159, che era parcheggiata di fronte alla caserma (nella foto) dove abita il maresciallo. Durante la notte sono intervenuti gli uomini dell’arma e i vigili del fuoco che non hanno potuto fare nulla per salvare l’auto. E sul gesto è arrivata la condanna da parte del presidente della Regione, Christian Solinas, che ha espresso “la più sentita vicinanza e la solidarietà mia e di tutta la Giunta regionale nei confronti del comandante dei carabinieri di Tortolì per il grave attentato subìto”. Per il governatore questo gesto “rappresenta l’ennesima sfida criminale verso i rappresentanti dell’arma in Sardegna” e per questo motivo Solinas ha ribadito “la più ferma condanna del gesto e il sentimento di profonda gratitudine nei confronti di tutti gli uomini dello Stato che con coraggio sono impegnati quotidianamente per tutelare la sicurezza delle nostre comunità”.
Un gesto che ha scatenato immediatamente la condanna da parte della comunità del centro ogliastrino. A farsi portavoce è stato il sindaco, Massimo Cannas, che ha parlato di “un episodio gravissimo ai danni di un uomo dello Stato, in servizio da tanti anni nella nostra città”. Il primo cittadino ha ricordato che il maresciallo ha “forti legami con tutti assicurando legalità e sicurezza nel nostro territorio ed è sempre a disposizione delle parti deboli della società. A lui e alla sua famiglia tutta la vicinanza e il rammarico per questo inqualificabile atto”.
Ma quello nei confronti del carabiniere non è stato l’unico attentato incendiario. Infatti, durante la notte è stata bruiata l’auto di un imprenditore nei confronti del quale l’amministrazione ha ribadito la condanna del gesto, espresso la propria solidarietà e annunciato che questo atti saranno oggetto di discussione in consiglio comunale.
[Foto d’archivio]