Fondi neri per costituire società, indagato Flavio Carboni

Auto, barche, quote di società appena costituite intestate a prestanome e investimenti per milioni di sterline in Inghilterra. Fiumi di denaro, riconducibili a Flavio Carboni, 86 anni, l’imprenditore condannato nel marzo scorso a sei anni e sei mesi per il caso P3.  Sono questi gli elementi su cui hanno lavorato gli investigatori del Nucleo di polizia economia e finanziaria della Guardia di finanza di Cagliari, coordinati dalla Dda che in questi giorni hanno notificato 11 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati.

Carboni è indagato insieme alla moglie Antonella Pau, 50 anni, Lorenzo Dimartino, 51 anni, di Napoli e Maria Laura Scanu Concas, 68 anni, nata a Firenze e residente a Roma per associazione a delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di valori. Nella stessa inchiesta figurano i nomi di altre sette persone, tra le quali il figlio Diego Carboni, 39 anni, Domenico Manzotti 70 anni, di Lubriano nel viterbese; Leonardo Leporatti, 46 anni di Viterbo; Riccardo Piana, 54 anni residente, Ugo Benedetti, 78 anni, di Cagliari; Fabrizio Avondoglio, 56 anni residente Emarese e Luisella Corda, 55 anni, avvocato residente a Iglesias, accusate di trasferimento fraudolento di valori.

Le indagini sono partite nel 2016 e hanno consentito di ricostruire come i quattro principali indagati, più una quinta persona deceduta, dal 2009 al 2016, avrebbero intestato a dei prestanome, auto, polizze assicurative, quote societarie per schermare la provenienza del denaro riconducibile allo stesso Carboni. In almeno tre casi avrebbero costituito società, due delle quali nel Regno Unito con capitale sociale da 10 milioni di sterline, denaro di cui non si conosce la provenienza, per gli inquirenti probabilmente illecita.

L’investimento nel regno unito risale a quattro anni fa. A maggio del 2014 Flavio Carboni e Lorenzo Dimartino costituiscono la Exagon Housing System ltd, con sede a Londra che a giugno del 2015 cambia nome e diventa Exagon Graphene System Ltd e sette mesi dopo si Worlwide Graphene Limited con capitale sociale di 10 milioni di sterline, interamente versato.

A marzo del 2015 Flavio Carboni, il figlio Diego, Lorenzo Dimartino, Maria Laura Concas Scanu costituiscono una seconda società la Gracom Ltd, sede legale sempre Londra e sempre capitale sociale 10milioni di sterline interamente versato. La Gracom 17 luglio dello stesso anno viene rilevata dalla Worlwide Graphene Limited. Non si conosce la provenienza del denaro e gli inquirenti ipotizzano che sia illecita.

Agli altri indagati viene contestato il trasferimento fraudolento di valori. Per mantenere nascosta la provenienza del denaro degli investimenti, riconducibili tutti a Carboni, avrebbero partecipato alle operazioni per intestare fittiziamente la proprietà di auto di lusso a terze persone, mentre in realtà erano nella disponibilità dello stesso Carboni, oppure si sarebbero intestati in maniera fittizia quote di una società.

Ma.Sc.

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