Ha scelto di rimanere in silenzio, di non rispondere a nulla in merito al presunto uso illecito del denaro che gli viene contestato dalla Procura di Cagliari. L’ex assessore regionale ed ex tesoriere di Forza Italia, Mariano Contu, indagato nell’ambito dell’ultimo troncone d’inchiesta sui fondi destinati ai gruppi del Consiglio regionale dalla Sardegna, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Contu, chiamato oggi pomeriggio dal pm Marco Cocco a giustificare spese per un milione e mezzo di euro che avrebbe firmato in qualità di tesoriere, ha seguito la linea dettata dai suoi legali Mariano e Massimo Delogu, che intendono analizzare tutta la documentazione prima di decidere come procedere. Una linea che dovrebbe essere identica anche per un altro indagato difeso dagli stessi avvocati: l’ex consigliere di An, poi passato a Fi, Ignazio Artizzu – anche lui finito nella nuova indagine – al quale vengono contestati 180 mila euro. Contu e gli avvocati se ne sono andati dal Tribunale da una uscita laterale per evitare telecamere e fotografi.
In una nota stampa, Contu si dice “addolorato” per le responsabilità che gli sono state attribuite. Sulla decisione di non rispondere al Pm, mossa suggerita dai suoi legali, Contu ha precisato che i fatti contestati partono da “dieci anni orsono” e quindi c’è il bisogno di “ricostruire tutti i movimenti bancari”. L’ex assessore all’Agricoltura e al Lavoro aggiunge: “Preciso che il mio ruolo era quello di segretario, che veniva espletato in virtù di decisioni assunte collegialmente dal gruppo consiliare di Forza Italia e relativo ufficio di presidenza”. Come dire: Contu era il semplice esecutore di quanto veniva deciso dal gruppo. “Le somme a me addebitate e contestate (circa 1,5 milioni, ndr) fanno riferimento ai cinque anni della legislatura 2004/2009 – scrive ancora l’esponente del Pdl – e le stesse venivano utilizzate da tutti i consiglieri per l’attuazione dei programmi di attività politica del gruppo nei diversi territori dell’Isola. Non ho mai in alcun modo percepito o utilizzato le somme contestate se non nei termini sopra precisati”.