Un’arringa difensiva durata più di due ore, con l’avvocato Marco Fausto Piras che ha cercato di smontare, punto su punto, le imputazioni dell’accusa. Si è chiusa con un rinvio per le repliche, con la possibilità che alla prossima udienza arrivi la sentenza, il processo per peculato nei confronti del consigliere regionale dell’Idv Adriano Salis, a giudizio con altri 20 colleghi della passata legislatura nella vicenda dei fondi del Gruppo Misto. Al termine di una lunga requisitoria, il pubblico ministero Marco Cocco aveva sollecitato la condanna dell’imputato a tre anni, senza la concessione delle attenuanti generiche. Salis è l’unico dei 20 rinviati a giudizio nell’inchiesta sui fondi del Gruppo Misto in Consiglio regionale ad aver scelto il rito abbreviato, davanti al Gup del Tribunale Cristina Ornano.
All’ex capogruppo dell’Idv, la Procura inizialmente aveva contestato spese non giustificate per 60mila euro, successivamente però la somma è stata limata sino a 20mila euro in base ai calcoli della Polizia giudiziaria. Già nelle scorse udienze Salis aveva depositato pezze giustificative per quasi 120mila euro, ma oggi la difesa ha cercato di ribadire la correttezza delle spese effettuate. “Ho scelto il rito abbreviato – ha detto Salis, prima di entrare in aula – perché ormai sono quattro anni che questa vicenda va avanti e vorrei chiuderla rapidamente. Non posso sopportare che i tanti che mi conoscono possano solo sospettare che abbia rubato soldi. Abbiamo dimostrato ampiamente come sono stati spesi”. Netta la posizione del difensore: “Il mio assistito ha speso molto più di quanto chiesto a rimborso”, ha detto l’avvocato Piras, mentre Salis ha aggiunto: “Solo con pezze giustificative siamo arrivati a 74 mila euro rispetto ai 60 mila contestati“. L’imputato ha anche fatto dichiarazioni spontanee, indicando che utilizzava due conti per le spese del Gruppo e uno per le spese personali. Il processo è stato rinviato al 20 novembre per repliche e sentenza.