Raffica di dichiarazioni spontanee al processo ad una parte dei consiglieri regionali del gruppo misto della XIII legislatura della Sardegna accusati di peculato per i fondi destinati al gruppo e poi usati per spese non istituzionali, secondo la Procura. Prima, però, è stata sentita come testimone la segretaria dell’esponente Idv Giovanni Maria Uggias. Lo stesso Uggias, poi, nel corso delle sue dichiarazioni ha ricordato come gli uffici regionali non accettassero le pezze giustificative dei consiglieri, ma ha anche presentato un nutrito volume di documenti.
“Il gruppo misto – ha detto Uggias – non ha mai fatto attività di gruppo. Io ero il gruppo di me stesso. Tutto ciò che ho fatto è stato fatto con i 2500 euro. Staff, affrancatura, approfondimenti per le leggi. Non può fare tutto il consigliere: solo un lavoro di staff può consentire di seguire tutto con cura e i soldi sono serviti a quello”.
L’ex consigliere Vittorio Randazzo ha invece spiegato che è stato leso un diritto della difesa perché si chiedono ora documenti di spesa che otto anni fa gli uffici stessi del Consiglio regionale avevano respinto e che, per questo, non sono stati conservati. Il fratello Alberto, anch’egli alla sbarra con l’accusa dì peculato, ha invece illustrato l’attività del consigliere e dei gruppi politici che spesso non vengono seguiti dai media, presentando ai giudici le carte di alcune attività svolte. Ha poi rilasciato dichiarazioni spontanee anche Carmelo Cachia. Tra stralci e procedimenti già conclusi sono rimasti 14 i consiglieri imputati del processo che ha visto coinvolti 20 esponenti del gruppo misto: Salvatore Amadu, Maria Grazia Caligaris, Oscar Cherchi, Raffaele Farigu, Pierangelo Masia, Alberto e Vittorio Randazzo, Giommaria Uggias, Mariolino Floris, Raimondo Ibba, Giuseppe Atzeri, Carmelo Cachia, Sergio Marracini e Salvatore Serra. Prossima udienza l’8 febbraio 2016.
Foto Roberto Pili