Colpo di scena nel processo sui fondi ai gruppi del Consiglio della Sardegna in corso a Cagliari. Il pubblico ministero Marco Cocco ha chiesto la doppia assoluzione degli ex consiglieri Peppino Balia (socialista) e Renato Lai (ex Pdl e ora Nuovo centrodestra), accusati di peculato perché coinvolti nell’inchiesta sull’utilizzo illecito dei fondi del Gruppo Misto della XIII legislatura. Al termine della sua doppia requisitoria il rappresentante dell’accusa ha sottolineato la mancanza dell’elemento soggettivo, oltre al fatto che il comportamento dei due ex consiglieri si è comunque sempre contraddistinto rispetto a quello di altri imputati.
Nessuno dei due ha infatti acquistato auto o beni personali coi fondi ricevuti dal gruppo. È stata una requisitoria divisa in due udienze quella che oggi si è conclusa davanti ai giudici della prima sezione del tribunale. Nella prima parte il pm aveva ribadito che non si tratta di “un processo alla classe politica, solo l’accertamento della responsabilità penale che, come si sa, è individuale”. Il magistrato aveva già chiarito che le giustificazioni delle spese di Balia e Lai fatte alla polizia giudiziaria erano apparse “attinenti alle finalità”. A Balia vengono contestate spesse per circa 30 mila euro, ma in una lunga memoria l’imputato ne aveva giustificato 40 mila. A Lai, invece, la Procura contestava 24 mila euro. E anche in questo caso, come per Balia, i soldi non sarebbero stati spesi per benefit personali o come un’aggiunta allo stipendio. L’assoluzione, con formula piena e non per l’assenza dell’elemento soggettivo, è stata sollecitata anche dai difensori Benedetto Ballero e Maurizio Scarparo.