Rischiano il processo per epidemia colposa e lesioni personali. Sono i gestori dei locali della Costa Smeralda che nell’estate del 2020 sono stati focolai di Covid. Il procuratore Gregorio Capasso chiesto il rinvio a giudizio all’amministratore unico del Billionaire, Roberto Antonio Pretto, e alla società Billionaire srl. Agli amministratori delle società proprietarie del Phi Beach di Baia Sardinia, Luciano Guidi, e del Country club di Porto Rotondo, William Franco Carrington Royston, viene contestato il reato di lesioni colpose.
A darne notizia il quotidiano La Nuova Sardegna. Per la Procura di Tempio, tra luglio e agosto 2020, quando esplosero i focolai, nel locale di Flavio Briatore non sarebbero state adottate le misure anti contagio previste da protocolli e normative, e ciò nonostante la presenza di casi di positività accertati tra i lavoratori.
Stando alle accuse, alle lavoratrici impiegate come “ragazze immagine” sarebbe stata impartita la direttiva di non indossare alcuna mascherina. Le dotazioni di protezione sarebbero state fornite in numero insufficiente, mentre al loro posto sarebbero state consegnate quelle di stoffa griffate. Ai lavoratori con sintomi non sarebbe stato garantito l’isolamento, né fatto il tampone. Non sarebbe stata fatta nessuna comunicazione all’Assl, o sarebbe stata fatta in ritardo, nei casi di positività o di sospette positività al Covid.
“Al momento non abbiamo ricevuto nessuna notifica”. Lo ha precisato all‘Ansa l’avvocata Antonella Cuccureddu, legale dell’amministratore unico del Billionaire di Porto Cervo, Roberto Antonio Pretto, per il quale la Procura di Tempio Pausania ha chiesto il rinvio a giudizio. “Per questo motivo, non abbiamo nessun commento da fare”, ha aggiunto l’avvocato Cuccureddu.