Subito l’analisi delle acque della laguna di Santa Gilla, a Cagliari. E immediatamente anche un tavolo permanente per stabilire eventuali azioni e interventi per rassicurare le persone che abitano e lavorano intorno all’area umida. Sono le riposte dei sindaci della zona intorno allo stagno alle indagini in corso che hanno portato all’arresto di sette dipendenti della Fluorsid di Macchiareddu (Cagliari), l’azienda del presidente del Cagliari Tommaso Giulini.
Tra le ipotesi di reato della Procura anche quella di disastro ambientale. Un documento firmato dal sindaco della città metropolitana Massimo Zedda (anche per il Comune di Cagliari), con i colleghi di Assemini, Uta, Elmas, Capoterra e dal presidente del consorzio industriale Cacip, è stato già approvato al termine di un incontro in tarda mattinata e sarà inoltrato a Ministero, Regione, Università. “Non possiamo che essere preoccupati – ha detto Zedda – le analisi potrebbero essere utili a rasserenare tutti. A cominciare dai pescatori che lavorano in quella zona: la speranza è che, lavorando nella zona dello stagno vicino al mare, le acque siano a posto. Non stiamo attivando un’indagine: stiamo chiedendo risposte che diano serenità”.
Zedda si è soffermato anche sul danno d’immagine: “Tutti i comuni hanno investito su Santa Gilla per le sue potenzialità economiche, turistiche e ambientali”. Il tavolo permanente sarà esteso – ha spiegato il sindaco di Cagliari – anche al Comune di Monastir, dove questa mattina c’è stato il sequestro di una cava in un territorio, però, non compreso nella Città metropolitana. Nel pomeriggio Zedda ha illustrato durante la seduta del Consiglio metropolitano le strategie dell’ente di fronte alle preoccupazioni emerse in seguito alle indagini in corso. Entro venerdì prossimo è prevista un’altra riunione dei sindaci per fare il punto della situazione.