La Corte dei Conti bacchetta la Regione sulla Flotta Sarda, nell’ambito dell’analisi sul Rendiconto Regionale per l’esercizio finanziario 2012. “L’impegno finanziario sostenuto dalla Regione è stato pari a 15 milioni di euro – ha spiegato la relatrice della Corte, Valeria Mistretta – con una spesa media che potrebbe essere valutata in circa 34 euro per ciascun passeggero trasportato da Saremar”.
“Nonostante il finanziamento – ha sottolineato la relatrice – la società ha registrato un disavanzo per oltre 3,6 milioni di euro nei due ultimi esercizi. E la passività non potrà non gravare sul bilancio regionale“.
L’analisi della Sezione di Controllo della Corte dei Conti sul Rendiconto Regionale per l’esercizio finanziario 2012, presentato oggi, in generale ha indicato luci ed ombre. Tante criticità da risolvere insieme ad un andamento “moderatamente positivo” dal punto di vista finanziario. Si segnala un comportamento più virtuoso della Regione soprattutto nel mantenere il Patto di stabilità mentre alcune bacchettate son venute per alcune spese pubbliche, come quelle sul trasporto marittimo.
“Nella sintesi si sono messe in evidenza le criticità che più interessano il mancato contenimento di spesa rispetto ai principi generali che lo Stato e la Comunità europea impongono e hanno imposto col Patto di stabilità – ha sottolineato il presidente della Corte, Anna Maria Carbone Prosperetti -. Comunque nei confronti dello Stato la Regione ha rispettato il Patto. Una maggiore vigilanza e indirizzi precisi
consentirebbero di ottenere a breve dei comportamenti più virtuosi”. Nell’analisi del Rendiconto il consigliere della Corte dei Conti Valeria Mistretta ha messo in evidenza i fattori positivi e negativi: “In base al nuovo quadro delle entrate sul piano delle strutture contabili, nell’esercizio 2012, la gestione della competenza evidenzia un saldo positivo pari a 59.893.778 euro, mentre il risultato della gestione complessiva ha un saldo positivo pari a 567,926 milioni di euro. Il disavanzo complessivo pertanto ha una diminuzione pari al -48,85%”.
L’analisi si è poi concentrata sull’iter di approvazione del Bilancio regionale definito “particolarmente travagliato”, in particolare per le spese e le partecipate della Regione. Sul fronte delle uscite per il personale mentre l’Amministrazione regionale ha applicato le disposizioni, “non sempre le
normative di contenimento della spesa sono state rispettate da parte degli enti e delle Agenzie – ha sottolineato ancora la consigliera – in particolare si evidenzia nel comparto l’aumento del personale assunto con contratto di rapporto flessibile o atipico. Analoga situazione si è verificata per gli organismi partecipati della Regione”.
L’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci, intervenendo questa mattina in audizione alla Corte dei Conti, ha ricordato invece il lavoro della Giunta sul fronte del contenimento della spesa. “La Regione – ha detto De Francisci – è impegnata con atti concreti sulla riduzione del costo del personale nel comparto sanità. Già domani porterò all’attenzione della Giunta una delibera con sei azioni sul contenimento della spesa sanitaria, una delle quali è rivolta proprio al Piano triennale delle assunzioni e all’ottimizzazione dell’impiego del personale”.
“E’ di qualche settimana fa una mia lettera, inviata a tutti i direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, per raccomandare loro – ha aggiunto De Francisci – la razionalizzazione della spesa sanitaria e il contenimento delle assunzioni di personale nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Nella lettera avevo chiesto ai manager di rivolgere particolare attenzione ‘alle assunzioni di personale, a qualsiasi titolo, se non giustificate da inderogabili esigenze di tutela della salute dei pazienti, in ogni caso debitamente e formalmente motivate’, privilegiando la mobilità del personale in ambito interaziendale”. L’assessore ha, infine, ricordato una norma contenuta nella legge regionale 21 del 2012 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, approvata nel novembre 2012, che fissa al 2% il tetto delle assunzioni dei lavoratori interinali.
Il portavoce di Cappellacci. “L’attività della Saremar come flotta sarda per i collegamenti dell’isola con il Continente ha rappresentato un esperimento per fronteggiare l’emergenza causata dagli aumenti patologici delle tariffe da parte del cartello degli armatori e difendere il diritto alla mobilità dei sardi. La stessa Corte dei Conti parla di circa 450 mila passeggeri ai quali dobbiamo aggiungere anche i veicoli. Non si può trascurare che senza le navi con i quattro mori, molto probabilmente tutte queste persone non sarebbero venute in Sardegna”. Lo afferma Alessandro Serra, portavoce del presidente della Regione, in merito all’analisi sul Rendiconto regionale per l’esercizio finanziario 2012 della Corte dei conti.
“Inoltre, come rilevato dall’Antitrust – osserva il portavoce di Cappellacci – tale iniziativa è stata l’unica che nel 2011 abbia consentito nell’immediato di arginare gli effetti devastanti del cartello. Tale azione per garantire condizioni di trasporto dignitose ovviamente ha comportato dei costi, ma non si può attribuire all’investimento una connotazione negativa: infatti, non è accaduto niente di più e niente di meno di quanto avviene per il trasporto pubblico locale, per quello aereo e per quello marittimo (con Tirrenia). Non si comprende pertanto per quale motivo invece per la flotta sarda la valutazione dovrebbe essere diversa, nonostante che si parli di cifre lontane anni luce da quelle che riguardano gli altri casi”.
“La fase sperimentale si è conclusa – prosegue Serra – la Regione Sardegna ha approvato una legge per l’istituzione della flotta sarda come iniziativa stabile, secondo un percorso trasparente, finalizzato a garantire un servizio irrinunciabile che attualmente non è coperto in maniera adeguata alle esigenze dell’isola. A questo scopo la Regione sta prestando la massima collaborazione alle istituzioni comunitarie al fine di poter ottenere il via libera dell’Unione Europea. Si precisa inoltre che, come già sottolineato dal direttore generale dei Trasporti, l’immissione al regime di continuità del rapporto di lavoro di 30 marittimi già iscritti al turno particolare Saremar, e pertanto già imbarcati, non modifica la consistenza del personale a tempo indeterminato né causa un aumento dei costi. Anzi, la riduzione dei costi dovuta alla diversa organizzazione del lavoro è superiore alla spesa sostenuta per l’immissione in regime di continuità. Si precisa altresì che la Saremar non ha beneficiato in via diretta del bonus sardo-vacanza e che il calcolo dei costi per passeggero risulta nettamente inferiore perché non possono non essere prese in considerazione autovetture, bus, camper e mezzi commerciali”.