Aveva aperto una società a Londra solo per emettere fatture beneficiando del favorevole regime tributario ed evadere il fisco, ma l’attività veniva svolta da una società a Sestu. Un imprenditore cinquantenne di Capoterra è stato così denunciato dalla Guardia di finanza per frode fiscale: avrebbe emesso fatture inesistenti per operazioni del valore di 1,4 milioni di euro, evadendo oltre 250mila euro di Iva. Sequestrata l’abitazione e i conti dell’imprenditore.
Le indagini della Fiamme gialle del Gruppo di Cagliari, coordinate dal pm Andrea Massidda, sono iniziate alcuni mesi fa in seguito ad un normale accertamento nell’azienda del 50enne a Sestu. Una società specializzata nella costruzione di impianti aeroponici industriali (coltivazioni in serra con piante sospese) con commesse soprattutto nel nord Italia e in alcuni Paesi europei.
Secondo quanto accertato dai Finanzieri, l’amministratore unico della società, senza che gli altro soci lo sapessero, ha aperto a Londra l’azienda gemella di quella italiana ricorrendo ad un servizio di company secretary, il quale fornisce, tra le varie opzioni, anche quello di registered office (sede legale). Da li avrebbe emesso le fatture per le attività che in realtà venivano svolte in Italia. Gli investigatori hanno potuto appurare che la società inglese era una “scatola vuota” che serviva solo per intestare le operazioni, godendo del regime fiscale agevolato. In questo modo il 50enne è riuscito a evadere il fisco, trasferendo ingenti ricchezze all’estero, beneficiando, illegittimamente anche di un regime tributario più agevolato.