Dopo oltre due anni di silenzio e mistero, si è chiusa la latitanza di Sandro Arzu, 56 anni, pregiudicato ogliastrino con condanne per omicidio e traffico di droga. L’uomo era sparito nel nulla nel novembre 2021, facendo anche che potesse essere morto, anche a causa del ritrovamento della sua auto con due fori di proiettile sul parabrezza e tracce di sangue all’interno.
In realtà, Arzu non era stato vittima di un’aggressione letale, ma si era nascosto a Cagliari, dove questa mattina i carabinieri lo hanno arrestato nel quartiere di San Michele, all’ingresso della città. L’uomo è stato intercettato mentre si trovava in un veicolo fermo presso un’area di servizio nei pressi del capoluogo, in compagnia di un’altra persona. La sua presenza nella zona era oggetto di attenzioni investigative da parte dei militari, che lo hanno immediatamente bloccato e sottoposto a un controllo. Durante la perquisizione è stata trovata una pistola revolver calibro .38 con la matricola abrasa e il tamburo carico. L’arma, considerata “clandestina” perché priva di identificazione, era nella disponibilità immediata dell’uomo ed è stata prontamente sequestrata. Sarà ora sottoposta ad approfondimenti balistici da parte dell’autorità giudiziaria per verificarne eventuali collegamenti con altri reati. I due occupanti del veicolo sono stati condotti presso il Comando Provinciale di Cagliari per ulteriori accertamenti. Al momento, la posizione dell’uomo arrestato appare particolarmente grave in ragione della detenzione dell’arma pronta all’uso. Gli inquirenti stanno valutando eventuali implicazioni più ampie e la posizione del secondo soggetto fermato.
La sua scomparsa aveva avuto inizio dopo un episodio inquietante: nel settembre del 2021, mentre si trovava in regime di semilibertà in seguito a una condanna per traffico di stupefacenti, era rimasto ferito in un agguato e si era fatto accompagnare all’ospedale di Lanusei con una ferita da arma da fuoco tra collo e spalla. Fin da subito gli investigatori avevano escluso l’ipotesi di un proiettile vagante, ritenendo più verosimile un tentativo di esecuzione, coerente con il suo profilo criminale. L’obbligo di soggiorno ad Arzana imponeva ad Arzu di rientrare a casa della madre entro le 21, ma da quella sera del 21 novembre non aveva più dato notizie di sé. Solo ora si è scoperto che aveva trovato rifugio nel capoluogo sardo, dove viveva sotto traccia. Il nome di Sandro Arzu era già noto alle cronache fin dagli anni Novanta. Nel 1993 fu arrestato insieme al fratello Luca per l’omicidio di Bruno Ferrai, l’uomo accusato dell’assassinio del loro padre. I fratelli Arzu vennero condannati rispettivamente a 26 e 16 anni di reclusione.