“La Fiera di Cagliari cambia volto, aprirà i battenti a ridosso del periodo della ricorrenza di Sant’Efisio con una serie di iniziative, ma non sarà la fiera campionaria, diventerà invece il fulcro di una serie di eventi che vedranno coinvolta tutta la Sardegna. Aprirà quindi i battenti in un modo nuovo, intelligente, vivace, ma soprattutto partecipato”. Così all’ANSA il presidente della Camera di Commercio di Cagliari, Maurizio De Pascale, rispondendo all’allarme lanciato dal parlamentare dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, e dal consigliere regionale di Fi, Edoardo Tocco, entrambi in pressing, il primo sul ministro dello Sviluppo economico, il secondo sulla Giunta Pigliaru, per avere garanzie sul futuro della Fiera.
“La volontà espressa dalla Giunta della Camera di Commercio – ribadisce De Pascale – è quella di aprire l’evento nei giorni consueti, a ridosso dell’1 maggio. Ma non sarà una Fiera campionaria come gli ultimi anni, anche se non si può escludere che ci saranno espositori. A giorni dovrebbe arrivare la decisione del consiglio di amministrazione del Centro servizi, al quale sono passate le competenze della Fiera”. “Riteniamo che il quartiere fieristico e la parte congressuale siano una asset importante e fondamentale non solo per la Città Metropolitana ma anche per tutta la Sardegna – sottolinea il numero uno dell’ente camerale – ho incontrato i vertici della Regione e il sindaco di Cagliari per discutere della situazione. Non può essere un problema solo della Camera di commercio, che non ha risorse sufficienti per intervenire, abbiamo così condiviso un percorso per individuare funzioni, obiettivi e strategie. La Fiera degli ultimi dieci anni è stata solo oggetto di critiche e non può più essere pensata in quel modo”. Da qui la decisione di trasformarla in una serie di eventi “che vedano coinvolta tutta la Sardegna – conferma De Pascale – Ritengo che il Cda proporrà a giorni alla Camera le iniziative in programma”.