“A Nuoro e a Enna registriamo altri due femminicidi. E si arriva a 17 dall’inizio dell’anno. C’è tanta amarezza nel constatare che si fanno convegni sulla violenza di genere, congressi in difesa della famiglia assicurando un futuro favoloso ma intanto le donne continuano a morire con dinamiche purtroppo simili: uomini che non accettano
la fine di una storia e con violenza le aggrediscono e arrivano addirittura ad ucciderle”. Lo afferma la presidente del Telefono Rosa Nazionale, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli.
“E cosa si sta facendo? – si chiede la presidente -. Assistiamo a riduzioni di pene agli assassini e assurde richieste di restituzione delle indennità riconosciute agli orfani di femminicidio? Intanto in Parlamento sta passando il cosiddetto Codice Rosso che, invece di essere di aiuto, in sostanza mette a rischio altissimo la vittima. E ancora, in caso di stupro si propongo soluzioni assurde e pericolose con un linguaggio del tutto inadeguato. È vergognoso”.
La presidente lancia la sua proposta: “Chiediamo al Governo di fermarsi perché – aggiunge – non abbiamo bisogno di leggi così lontane dalla realtà sociale, di interventi astratti, inutili e persino dannosi. Chiediamo di riflettere seriamente e di ascoltare chi ogni giorno si trova in prima linea, a contatto con i drammi delle donne, dei giovani e delle persone anziane. Non servono proclami e annunci, o ancora peggio proposte di legge o disegni di legge devastanti e anacronistici. E intanto, nell’indifferenza assoluta, un’altra donna viene uccisa. Servono risorse adeguate – conclude la presidente – per contrastare la violenza, ma anche una politica che sia in grado di affrontare con rigore la necessità di offrire protezione alle vittime e di sensibilizzare le nuove generazioni con campagne di prevenzione per una vera cultura del rispetto”.