Fatture false, usura e altri reati fiscali. Il cuore del business illegale era la provincia di Bergamo ma le perquisizioni sono scattate di dodici province italiane. Ci sono ramificazioni dell’inchiesta anche in Sardegna.
Il giro degli illeciti è legato al clan delle ‘ndrine calabresi, così si chiamano da quelle parti le cosche malavitose. Le persone assoldate si occupavano di riciclare i proventi delle attività controllate della famiglia Arena di Isola di Capo Rizzuto. Ci sono 33 indagati, alcuno di loro sono in carcere, altri ai domiciliari. L’operazione è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Bergamo (nella foto di copertina il Palazzo della Procura).
Nelle indagini è emersa la compiacenza di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, destinatario di una misura cautelare personale per l’ipotesi di corruzione. Oltre che in Lombardia e Sardegna, ci sono state perquisizioni in Veneto, Piemonte, Umbria, Basilicata e Calabria.