Famiglia sterminata nell’alluvione 2013: processo rinviato per proprietaria casa

Il processo contro Nicolina Brunetta Poggianti, 70 anni, l’imprenditrice originaria di Biella proprietaria della villetta di Arzachena nel cui seminterrato morirono, a causa dell’alluvione del 18 novembre 2013, i quattro componenti di una famiglia italo-brasiliana, è proseguito ieri mattina davanti al giudice unico del tribunale di Tempio. Il magistrato, accogliendo le istanze del difensore della donna, l’avvocato Angelo Merlini, ha aggiornato l’udienza al prossimo 18 febbraio per sciogliere la riserva in merito alla istanza difensiva di accertamento della eccezionalità dell’evento atmosferico che si abbatté sulla Gallura il 18 novembre del 2013.

La donna, accusata di omicidio plurimo colposo, aveva concesso in uso, a titolo di comodato gratuito, il seminterrato di sua proprietà (che era privo di agibilità) nel quale trovarono la morte Isael Passoni, 44enne, la moglie Cleide Mara Rodrigues e i due figli Weriston Isael e Laine Kellen Passoni, di 21 e 17 anni, una famiglia di cittadini italo brasiliano in procinto di rientrare in patria, a Rio de Janeiro. Gli sfortunati componenti della famigliola rimasero intrappolati nella tavernetta della villetta di Lu Mulinu, nelle campagne di Arzachena, che venne travolta dalla piena del rio San Giovanni. La terrificante tragedia avvenne durante il passaggio sulla Gallura del ciclone Cleopatra ma nessuno, sino al mattino successivo, si rese conto della tragedia. Come nessuno si è costituito parte civile nel processo per conto di quelle quattro persone.

G.P.C.

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