La cura del cancro con il bicarbonato. I vaccini come causa dell’autismo. L’acquisto di farmaci su internet. Sono alcuni i bersagli della campagna di comunicazione lanciata in tutta Italia dall’Ordine dei Medici e odontoiatri e partita anche a Cagliari. Da oggi e per le prossime due settimane le principali città italiane saranno invase da manifesti con cinque slogan contro le bufale che negli ultimi tempi hanno inquinato il mondo della sanità. A Cagliari, nlle strade piùtrafficate, saranno affissi 50 manifesti 100 cm per 60 e 15 di 6 metri per tre. La campagna è stata presentata questa mattina nella sede dell’Ordine, in via dei Carroz, e Raimondo Ibba. Con lui c’erano i rappresentanti dell’Università, dell’Azienda per la tutela della salute, dell’Azienda ospedaliero universitaria cagliaritana.
Le immagini della campagna sono lugubri, lapidi con cinque scritte diverse: “Ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio”, “Credevo fosse un vero dentista, ma non lo era. Avevo un tumore alla bocca non diagnosticato”, “Avevo letto che una dieta di sei uova al giorno faceva dimagrire”, “Avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso”, e infine la tomba di un bimbo con scritto “Non mi hanno vaccinato per colpa dell’autismo”. “Quello delle fake news nella sanità è un problema serio e grave – ha precisato Raimondo Ibba – con questa campagna vogliamo sollecitare l’opinione pubblica a diffidare dalle false informazioni e a fidarsi dei medici che hanno studiato, possiedono esperienza, competenze, comoscenze aggiornate. Il nostro non è solo un problema dei singoli medici ma di tutto il sistema sanitario, dato che spesso chi sceglie di curarsi con il bicarbonato poi arriva in spedale in una fase già avanzata della malattia”.
Sul tema è intervenuto Massimo Dessena, chirurgo oncologo dell’ospedale “Businco” di Cagliari. “Purtroppo soprattutto l’oncologia è vittima di tantissime bufale, una delle più recenti e famose è la cura con il metodo Di Bella, ad esempio. Ogni giorno arrivano da noi persone che hanno già uno stadio della malattia avanzato, con gravi ritardi per diagnosi e terapie. È arrivato il momento di coinvolgere maggiormente i pazienti, non proporre loro conoscenze calate dall’alto ma invitarli a fidarsi, a costruire con noi i percorsi di cura. Solo così si può ricostruire il rapporto di fiducia con i cittadini”. I manifesti della campagna saranno affissi per strada. Assente al momento una strategia di comunicazione sui social network, il terreno piu fertile dove le bufale si diffondono. Un invito a dialogare maggiormente con i cittadini arriva da Luigi Minerba dell’Azienda per la Tutela della salute di Cagliari: “È importante dare vita a queste azioni, ma serve anche parlare con le persone, usare con tutti un linguaggio semplice: prezione, in questo senso, iniziative divulgative come la Notte dei Ricercatori organizzata dalle Università, che venerdì scorso ha portato in piazza a Cagliari migliaia di persone. Ma c’è tanto da fare soprattutto sul web”.
Francesca Mulas