La calunnia ha cominciato a circolare all’inizio dell’estate. Una storia squallida inventata totalmente. Secondo la quale G.C., un commerciante quarantacinquenne di Santadi sposato e padre di due bambini, conduceva una doppia vita e aveva il vizietto di aggirarsi per le campagne del paese alla ricerca di incontri omosessuali occasionali. Abitudine interrotta dall’intervento della Forestale e di un’ambulanza del 118.
Non si sa chi abbia inventato la storiella. Fatto sta che per G.C si è trasformata in un incubo. Ha cominciato a sentirsi osservato, deriso. La storia è arrivata nei paesi vicini ed è giunta alle orecchie dei familiari: la moglie, il cognato. Veniva raccontata come certa e “vera”. Impossibile far finta di niente. Alla fine, riferisce l’Unione sarda, l’uomo ha deciso di rivolgersi a un legale che ha contattato le varie autorità indicate nel racconto (la direzione dell’ospedale “Sirai” di Carbonia e la direzione ripartimentale della Forestale) le quali, ovviamente, l’hanno totalmente smentito.
La speranza è che i diffamatori si fermino. Il commerciante ha persino pensato di abbandonare il paese assieme a tutta la famiglia. Un appello affinché le malelingue tacciano è stato persino lanciato dal sindaco Cristiano Erriu: “Faccio appello a buon senso delle persone, vicende del genere provocano danni enormi”.