E’ corsa contro il tempo per i lavoratori ex Ila per i quali è imminente la scadenza, a giugno 2016, dei benefici degli ammortizzatori sociali per gli ultimi 40 dipendenti che ne usufruiscono. La commissione Lavoro, presieduta da Gavino Manca (Pd), ha incontrato in audizione i rappresentanti sindacali e una delegazione dei lavoratori che, con l’occupazione delle aule consiliari dei municipi di Gonnesa e Carbonia, hanno rilanciato la vertenza che ormai da otto anni riguarda i 166 lavoratori della fabbrica dei laminati di alluminio a Portovesme.
Daniela Piras (Uil), Roberto Forresu (Cgil) e Rino Barca (Cisl) hanno ripercorso le tappe della complessa vicenda ex Ila ed hanno evidenziato la mancata attuazione ed il superamento dell’accordo sottoscritto nel luglio del 2012 con Regione e gli imprenditori interessati allo stabilimento, per il collocamento dei lavoratori in mobilità e il reintegro dei dipendenti entro 18 mesi dalla sigla dell’intesa.
“Quel progetto – ha dichiarato Piras – sostanzialmente fallito e serve un’alternativa credibile e realizzabile per definire un piano di ricollocamento dei lavoratori ma ciò che è urgente è garantire i necessari interventi di sostegno per coloro che vivono il dramma della mancanza del lavoro e dell’assenza degli ammortizzatori sociali”.
Richieste ribadite sia da Roberto Forresu (“la situazione ormai non regge più e nell’immediato serve affrontarla con gli ammortizzatori sociali”) e Franco Bardi (“lo stabilimento è stato smantellato e l’accordo del 2012 non è più applicabile, servono dunque interventi per il sostegno al reddito”) che da Rino Barca che ha posto l’accento anche sul rilancio, con l’intervento del Governo, della filiera dell’alluminio nel Sulcis (“deve essere riconosciuta come una produzione strategica per l’Italia”).
Il presidente Manca ha schematicamente illustrato i possibili interventi per fronteggiare l’emergenza: flexicurity, incremento del fondo “prestito previdenziale”, cantieri di inclusione sociale, corsi di riqualificazione professionale.