Eurallumina, chiusa l’istruttoria sul bacino dei fanghi rossi

C’è un’attesa fiduciosa tra i lavoratori dell’Eurallumina di Portovesme sul futuro della fabbrica e delle maestranze. Al Ministero dell’Ambiente è terminata l’istruttoria sul bacino dei fanghi rossi attualmente sotto sequestro e i lavoratori attendono ora la decisione sulla richiesta di dissequestro, l’atto, come spiegano i sindacati, ‘fondamentale per il riavvio degli impianti’.

‘Ieri sera abbiamo ricevuto conferma dal Ministero Ambiente della avvenuta conclusione dell’istruttoria riferita al sito di stoccaggio dei residui di lavorazione dell’Eurallumina che, per causa lutto, era stata posticipata dal 20 al 27 Novembre – scrive in una nota la Rsu di fabbrica -. Confermando ciò che era già stato precedentemente annunciato alla stessa RSU, nell’incontro a Roma del 14 novembre scorso dal responsabile del procedimento, l’istruttoria ha avuto esito positivo’. Gli atti, come spiegano i i sindacalisti che seguono la vertenza passo passo per cui sono previste alcune prescrizioni ‘verranno trasferiti a breve alla Procura di Cagliari’, perché il bacino è ancora sotto sequestro. ‘Si tratta di un passaggio atteso e auspicato da tutti noi , ma non definitivo – prosegue la Rsu -. Solo al momento della decisione da parte della Procura di Cagliari si potrà definitivamente avere la certezza di riavere l’esercibilità del sito ai fini produttivi’.

Il futuro dello stabilimento è legato alla possibilità di utilizzare il bacino. Quindi l’auspicio dei lavoratori. ‘Come sempre stato in passato e come sarà i futuro, la RSU, i lavoratori e le lavoratrici Eurallumina – conclude il documento -, si pongono in posizione di grande rispetto nei confronti degli enti preposti al controllo in termini ambientali, delle norme e delle prescrizioni, e in particolare della magistratura, garante dell’attuazione delle leggi vigenti in materia, dei diritti dei lavoratori e delle stesse comunità interessate’

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