Ha approfittato del suo buon cuore e trasformato quello che era nato come un aiuto a una parrocchiana in un momento di difficoltà, prima in una truffa e poi in una estorsione, riuscendo a scucire a un sacerdote di 78 anni della diocesi di Oristano oltre 500mila euro. I carabinieri del reparto operativo del Comando provinciale di Oristano hanno messo fine all’incubo vissuto dal sacerdote arrestando Maria Ore, 54 anni, di Bonarcado, conosciuta come “Mariella”. Le accuse contestate sono truffa ed estorsione.
Le indagini dei militari dell’Arma sono scattate a fine novembre dello scorso anno quando il sacerdote ha preso coraggio e denunciato quanto stava accadendo ormai da diversi anni. La parrocchiana lo aveva avvicinato chiedendogli un aiuto: aveva un patrimonio di beni mobili e immobili per quattro milioni di euro al quale non poteva accedere per ragioni di carattere giuridico-fiscale e, a dire della truffatrice, rischiava di perderlo perché sarebbe stato riscosso da un fantomatico coniuge dal quale si stava separando o dallo Stato. La 54enne aveva chiesto al sacerdote di renderlo comproprietario del patrimonio facendogli firmare atti con l’impegno di depositarli presso istituti di credito che avrebbero garantito al parroco la titolarità dei beni. Ma subito dopo ha iniziato a chiedere denaro al 78enne: prima per poter vivere e poi per bloccare un provvedimento giudiziario – di fatto inesistente – in Tribunale e che rischiava di far perdere tutto il patrimonio. Così per anni è riuscita a farsi accreditare 500mila euro. (Foto d’archivio)