Le immagini delle esercitazioni della Nato nei poligoni sardi e le conseguenze sulla popolazione e sull’ambiente stanno facendo il giro del mondo. Un servizio pubblicato sul sito della rete araba Al Jazeera racconta quello che succede nelle basi militari presenti in Sardegna con interviste e documenti che mostrano gli effetti sulle persone e sugli animali deformi. Ma la visibilità ottenuta dal documentario, che sul sito dell’emittente televisiva viene attribuito alla giornalista australiana Emma Alberici, ha provocato la dura reazione di un’altra regista australiana, ma di origini sarde, Lisa Camillo, che rivendica la partenità del documentario.
Quello originale, della Camillo, si intitola ‘Balentes‘ e si trova sulle piattaforme Amazon Prime e iTunes, dove viene presentato così: “Quando Lisa Camillo, antropologa e regista sardo-australiana, torna in Sardegna dall’Australia, dopo di18 anni di assenza, con suo orrore trova che la sua terra nativa è decimata da misteriose bombe. Nel suo viaggio scopre dei bombardamenti segreti della Nato che hanno avuto conseguenze devastanti sulla popolazione locale umana e animale – è scritto ancora -. Queste scoperte la metteranno in viaggio per denunciare la verità, unirsi alla lotta degli isolani per reclamare la loro terra e, così facendo, conoscere se stessa e le sue radici”.
L’eco avuta dal servizio di Al Jazeera ha fatto andare su tutte le furie Lisa Camillo che denuncia: “Chi lo ha prodotto ha avuto una copia del mio documentario Balentes e lo ha plagiato“. La regista-antropologa sardo-australiana rivela di essersi rivolta ai suoi avvocati per ottenere giustizia. “La mia opera è realizzata dopo cinque anni di grande lavoro, fatta con amore per la mia terra e loro stanno profittando sulla mia pelle, la pelle di una sarda”. (m. z.)
Ecco il trailer di Balentes, il lavoro di Lisa Camillo: