Esercitazioni militari nell’Isola, centinaia al corteo di protesta. Tranciate le reti della base

Tre autobus arrivati da Cagliari e diverse auto: sono qualche centinaio i manifestanti che si sono ritrovati in piazza a Sant’Anna Arresi, nel Sulcis, per il corteo di protesta contro le esercitazioni Nato Mare aperto 2022, in corso davanti al poligono di Teulada sino al 27 maggio. Diventi movimenti antimilitaristi e le forze indipendentiste sarde chiedono lo stop ai “giochi di guerra”, proprio nel momento in cui l’Europa conosce una nuova stagione di conflitto con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il tema, però, si incrocia anche con una delle richiesta più pressanti del mondo antimilitarista e indipendentista sardo: l’imponente presenza delle servitù militari nell’Isola, dove 35mila ettari di territorio sono vincolati dalle stellette e dove insistono i tre poligoni militari più grandi d’Europa, Quirra-San Lorenzo, Capo Frasca e appunto Teulada. A quest’ultimo i manifestanti tenteranno di avvicinarsi il più possibile con il corteo, ma tutto il percorso è sorvegliato da un imponente servizio di sicurezza con le forze di polizia. Nei giorni scorsi le esercitazioni hanno fatto scaturire polemiche anche politiche. Ma venerdì notte un gruppo di persone ha lanciato una molotov contro il Comando militare dell’Esercito a Cagliari: le indagini della Digos si stanno orientando su gruppi anarchici-antagonisti. Un raid che è stato condannato da più parti e anche dall’Anpi la quale ritiene che “gesti come questo non siamo compatibili con la richiesta, che pure l’Anpi ha avanzato, di uno stop delle esercitazioni militari in corso nei mari e nei poligoni del sud dell’Isola”.

Alcuni manifestanti hanno tranciato quasi cinque metri di rete che delimita il recinto del poligono militare di Teulada e hanno sfidato, anche con cori, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, ma non c’è stato nessuno scontro. Durante la “retromarcia” verso il punto di ritrovo un gruppo di manifestanti, a volto coperto e coperti dal lungo striscione di coda, è riuscito a rompere la recinzione scaraventandola a terra e frapponendola tra gli attivisti antimilitaristi e il reparto mobile della polizia schierato a poche decine di metri di distanza. Un’azione fulminea, con tanto di slogan cantato e fuochi di artificio per “gioire dell’impresa”, per poi riprendere la marcia verso Sant’Anna Arresi. Le forze dell’ordine non hanno ceduto alle provocazioni e hanno atteso che il corteo riprendesse a camminare per constatare i danni alla recinzione del poligono, che comunque era presidiato all’interno da diverse squadre di militari e dagli stessi poliziotti. I manifestanti, infatti, non sono andati oltre qualche metro all’interno della base, per poi riprendere la marcia verso la piazza che ha ospitato il raduno prima del corto e poi disperdersi concludendo di fatto la protesta.

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