Energia, no alle norme per i gas fossili: protesta degli ambientalisti a Cagliari

Lo stralcio dal testo unificato sulle comunità energetiche, prossimo alla discussione nell’Aula del Consiglio regionale, dei tre articoli che introducono nuove agevolazioni e aperture ai gas fossili.

È la richiesta delle sigle ambientaliste che stamattina a Cagliari hanno manifestato sotto il Palazzo di via Roma per portare all’attenzione le criticità di una legge “altrimenti importante perché istituirebbe il reddito energetico e, appunto, le comunità energetiche”.

Al sit-in hanno partecipato A Innantis!, Assemblea Permanente Villacidro, Cobas Sardegna, Eureka-Rete Studenti Medi Cagliari, Fridays For Future Cagliari, Legambientefutura, Potere al Popolo Cagliari e Usb.

Durante un “Consiglio alternativo della Sardegna”, oltre allo stralcio dei tre articoli (il 17 sull’incentivazione del biogas; il 18 in tema di semplificazioni per le infrastrutture di stoccaggio e trasporto Gnl; il 19 in tema di delega sull’autorizzazione di impianti alle Province) gli ambientalisti hanno chiesto “l’installazione di una rete efficiente di infrastrutture per l’accumulo dell’energia da Fer (Fonti energia rinnovabile) per non dipendere più dalle centrali fossili di Porto Torres, Portovesme e Sarroch che vanno chiuse entro i prossimi sei anni assicurando ai lavoratori il giusto reddito e sostegno economico; l’istituzione di un Comitato di garanzia per respingere i progetti incompatibili.

La manifestazione si è tenuta in concomitanza con altre simili in altre piazze italiane sulla transizione ecologica e la salvaguardia dell’ambiente, proprio mentre a Napoli si tengono i tavoli tematici “Clima, Ambiente ed Energia” del G20.

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