In questi giorni il Governo deciderà sul regime di essenzialità delle centrali elettriche sarde: per discutere di questo tema l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, sarà oggi a Roma, alle 16, al ministero dello Sviluppo economico, con alcuni sindaci e i sindacati per chiedere di prorogare il regime che permette ai gestori delle centrali sarde, in particolare a Ottana Energia nella Sardegna centrale, di vedersi riconosciuti da Terna i costi di produzione.
Il discorso si allarga anche a Portovesme e Porto Torres. “La Regione chiederà a questo tavolo che l’essenzialità venga mantenuta con una proroga di almeno due anni – dice all’ANSA l’assessore Piras – Fintanto che nell’Isola non ci sarà il metano credo che questa condizione ci debba venire riconosciuta. In particolare questo regime – aggiunge l’esponente della Giunta – è fondamentale per la Sardegna centrale. L’auspicio è che tutte le difficoltà legate alla concessione della proroga possano essere superate”. Nei giorni scorsi a lanciare l’allarme era stato l’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda. Nel suo blog aveva ricordato che “nella delibera che ha ridisegnato la strategia sul gas, la Giunta ha chiesto al Governo di confermare l’essenzialità fino a quando il metano non giungerà in Sardegna. Perché lo ha fatto? Perché – aveva spiegato Maninchedda – non si può gestire una transizione da un modello (che è ancora quello della Rinascita) ad un altro (che ancora non c’è) senza centrali e senza energia elettrica”.