Emergenza siccità, acqua col contagocce nel nord Sardegna

È ancora emergenza siccità nel nord Sardegna. Anzi la situazione si aggrava perché, secondo le previsione dell’Arpas, nell’Isola continuerà a non piovere. I sistemi del Liscia, quello Nord Occidentale e dell’Alto Taloro stanno infatti passando dalla fase di pre-allerta a quella di allerta mentre è già prossimo l’ingresso nella fase di pericolo per l’Alto Coghisan (Sos Canales e Mannu di Pattada).

E’ quanto emerso dal tavolo per l’emergenza idrica convocato oggi in Regione. Se la situazione non dovesse cambiare potrebbero esserci restrizioni nell’uso dell’acqua nei comuni del Goceano. Per quanto riguarda in particolare Sos Canales, si stanno già mettendo in atto alcuni interventi, il primo in capo ad Enas per il pieno recupero delle risorse invasate che entro dieci giorni consentirà di poter contare su un’autonomia di alimentazione di circa 80 giorni a fronte dei cinquanta attuali. Il secondo, in capo ad Abbanoa, prevede il riassetto funzionale del collegamento da Monte Lerno a Sos Canales, così da mettere in campo una risorsa alternativa per l’alimentazione potabile dei comuni del Goceano e scongiurare interruzioni del servizio idrico. Quanto al Liscia, oltre agli interventi sull’impianto di potabilizzazione dell’Agnata, sono stati programmati anche interventi di potenziamento di risorse alternative esterne provenienti dal serbatoio sul Coghinas a Muzzone, dal recupero reflui e dalla riduzione delle perdite. Il prossimo 18 dicembre è stato fissato un nuovo incontro al fine di esaminare nel dettaglio gli studi di fattibilità già avviati, anche da parte del Consorzio di Bonifica della Gallura, e per valutare la necessità di imporre già a partire da gennaio 2016 restrizioni per gli usi potabili per i centri abitati del Goceano. Analogamente si procederà a limitare gli usi irrigui per le zone di Chilivani, Ozieri e per la Gallura. Saranno inoltre avviate a breve interlocuzioni con il dipartimento nazionale della Protezione civile per valutare congiuntamente l’attivazione delle conseguenti misure emergenziali.

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