Emergenza sanità nei piccoli centri: “Migliaia di cittadini privati dei servizi essenziali”

“Il profondo livello di degrado che il Servizio sanitario nazionale ha raggiunto in numerose regioni d’Italia è tale da dover definire ‘stato di emergenza’ la situazione dell’assistenza sanitaria in cui vivono decine di migliaia di cittadini”. Inizia con queste parole la lettera che l’associazione Auser di Samugheo ha inviato anche al presidente Solinas per portare all’attenzione della Giunta la gravità del contesto in cui si trovano decine di migliaia di cittadini, soprattutto nei comuni dell’interno.

“La mancata programmazione delle figure professionali esige ora soluzioni di emergenza fosse anche il dover assumere, negli organici della Asl, medici freschi di laurea per evitare quantomeno danni permanenti o decessi per carenza di cure immediate. Una situazione la cui drammaticità è evidenziata dalla impossibilità per i cittadini di avere accesso ai servizi fondamentali che i Lea (Livelli essenziali di assistenza) , come definiti nel Dpcm del 12 gennaio 2017, dovrebbero garantire a ciascun cittadino e non soltanto a quelli dei grandi centri – prosegue la lettera -. Servizi che come prevenzione, diagnosi iniziale, medicinali di primo intervento e prescrizioni di visite specialistiche possono essere erogati soltanto su richiesta del medico di base di cui tante comunità della regione sarda sono prive“.

Mancando il medico di base, l’associazione ne conclude che “senza non è possibile per un cittadino accedere ai servizi erogati dal Ssn presso le strutture ospedaliere vicine o lontane dalla sua residenza. Per cio dobbiamo prendere atto che ad essi viene negata la tutela della salute garantita dall’art.32 della carta Costituzionale la cui violazione impone il risarcimento del danno”. Nella lettera si chiede anche di “inserire, nella legge Finanziaria in esame, uno stanziamento di almeno 5 milioni di euro annui per il risarcimento dei danni che i cittadini dovessero subire per l’inconcepibile politica di interruzione della tutela sanitaria e dei servizi di cui decine di migliaia di cittadini non riescono più ad usufruire nelle strutture del Sistema Sanitario nella nostra regione”.

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