“La Regione chiarisca la propria strategia su Fiumesanto”. Lo chiedono i segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil di Sassari, Antonio Rudas, Gavino Carta, Giuseppe Maccioccu. “Esponenti di maggioranza si sono espressi contro il protocollo d’intesa sul quinto gruppo di Fiumesanto, ma senza offrire alternative – accusano – il presidente della giunta regionale chiarisca”.
In silenzio dall’emergere dell’indagine sull’inquinamento doloso per cui sono sotto inchiesta i vertici di E.On a Fiumesanto, i leader confederali passano all’attacco. “E.On ha perso ogni credibilità, chi rileverà la proprietà e condurrà gli impianti dovrà avere un nuovo approccio – dicono – per concorrere con le istituzioni, i lavoratori e le imprese a consolidare il sito produttivo in un quadro di sviluppo che rilanci economia e lavoro”.
Cgil, Cisl e Uil hanno fiducia nella magistratura, “ma E.On – accusano – è responsabile per non aver investito sul quinto gruppo a carbone che avrebbe sostituito i gruppi 1 e 2 a olio combustibile, al cui esercizio sono collegati i reati ambientali contestati”. “Il contenimento degli investimenti ha massimizzato i profitti per la proprietà e ha accelerato l’invecchiamento degli impianti – concludono i sindacati – oltre a pregiudicare il gruppo 5 si rischia di compromettere il futuro dei gruppi 3 e 4, che necessitano di investimenti urgenti”.