È accusato di aver ucciso lo zio allevatore: aperto il processo a Nuoro. Alla sbarra un 41enne

È accusato di aver ucciso lo zio 73enne, Esperino Giobbe, trovato morto il 17 ottobre di due anni fa nella sua azienda. Oggi si è aperto il processo a carico di Gian Michele Giobbe, 41enne di Orotelli, che si celebra in Corte d’Assise a Nuoro (presiede il giudice Mauro Pusceddu).

Il presidente della Corte ha accolto la richiesta del pm Andrea Ghironi di nominare un consulente per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali disposte nei confronti dell’imputato, finito in carcere il 9 giugno 2021. Ammessi anche i testi e i consulenti chiamati dai difensori di Giobbe, Lorenzo Soro e Mario Pittalis e dagli avvocati Gianfranco Flore e Giuseppe Mocci, che tutelano gli interessi della moglie e delle figlie della vittima. Ad incastrare Giobbe, secondo l’accusa, una macchia di sangue nel suo scarponcino a seguito di una perquisizione in casa, il cui Dna è risultato compatibile con quello della vittima.

Il movente del delitto secondo gli inquirenti sarebbe da ricercare in una questione di dissidi familiari nati per la gestione di alcuni terreni nelle campagne di Sa Serra. Per questi motivi risulta indagato anche un altro nipote della vittima, Gian Mario Giobbe. Dopo il ritrovamento del corpo del 73enne in un recinto di una mandria di bovini si pensò alla tragedia, in quanto uno dei vitelli presenti aveva un corno spezzato. Ma diversi dettagli non convinsero i carabinieri della Compagnia di Ottana e del Nucleo investigativo di Nuoro, ad iniziare dalla ferite sul corpo della vittima – almeno 15 colpi sull’addome e sul capo provocate da un oggetto contundente – per proseguire con quegli schizzi di sangue sulla parete ad oltre un metro e mezzo dal pavimento. Dettagli che hanno spinto il pm a indagare due nipoti di Esperino Giobbe e in seguito ad arrestare Gian Michele. Il processo è stato aggiornato al 17 ottobre.

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