Duplice omicidio di Orune, giudizio immediato per il presunto assassino

Sarà giudicato dal Tribunale dei minori di Sassari con giudizio immediato, Pietro Paolo Pinna, 18 anni, di Nule, accusato di essere il presunto responsabile, assieme al cugino Alberto Cubeddu, di 21, dei delitti di Gianluca Monni, lo studente di 19 di Orune ucciso l’8 maggio 2015 mentre attendeva il bus per la scuola, e Stefano Masala, 29, di Nule scomparso le sera prima del delitto dello studente. La notizia, anticipata dal quotidiano La Nuova Sardegna è stata confermata all’ANSA dai difensori del giovane, gli avvocati Agostinangelo Marras e Angelo Merlini. “Si tratta – ha spiegato Marras – di un procedimento speciale previsto dalla legge, che il pm può chiedere quando a carico dell’imputato ci siano prove evidenti. Il giudice ha ritenuto che queste prove ci fossero e ha fissato l’udienza per il 24 novembre. E’ una richiesta legittima, d’altra parte però il diritto alla difesa è limitato”.

“Solo oggi possiamo chiedere copia di una parte degli atti, cd, dvd che riguardano le intercettazioni ambientali. E’ una marea enorme di materiale – ha precisato il difensore – e abbiamo 15 giorni di tempo per decidere se fare il rito ordinario o l’abbreviato”. “E’ un vulnus pesantissimo al diritto alla difesa e siamo sconcertati – ha aggiunto l’avvocato Merlini -. A oggi non siamo in condizione di avere una visione globale su tutti gli accertamenti, perché abbiamo solo una parte degli atti. Adesso ci troviamo una caterva di cd e dvd da esaminare per verificare anche la rispondenza tra il contenuto telematico e la trascrizione dei carabinieri. Tuttavia lavoreremo giorno e notte per non farci trovare impreparati”. Pietro Paolo Pinna viene ritenuto una “figura dominante” dal magistrato Maria Stefania Palmas nell’ordinanza di custodia cautelare emessa il 26 maggio mentre la personalità del giovane, all’epoca dei fatti minorenne, è “irosa e vendicativa”. Pinna con suo cugino, secondo l’accusa, per uccidere Monni – contro cui il minorenne nutriva propositi vendicativi dopo una rissa scoppiata a Orune nel dicembre 2014 – avevano attirato in una trappola Masala, un giovane buono, per usare la sua auto dopo averlo soppresso, e portare a compimento quindi l’omicidio anche dello studente.

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