Duemila pastori verso Cagliari per il prezzo del latte: “Politica assente, servono soluzioni immediate”

Il fulcro della protesta sarà in via Roma, davanti al Consiglio regionale, giovedì 20 ottobre alle ore 11. Dopo l’annuncio della mobilitazione, tre anni dopo le proteste per il prezzo del latte, i pastori sardi tornano in piazza. Sono attese circa 2mila persone da tutta la Sardegna, per evidenziare le difficoltà del comparto. I pastori hanno pronto un documento da consegnare ai capigruppo in Consiglio regionale.

A bordo di auto private e di una decina di autobus, gli allevatori saranno nel capoluogo per una “rivendicazione non volta solo all’ovicaprino, ma di tutti”. È stato anche richiesto un incontro con i capigruppo in Consiglio regionale: “I politici sardi devono assumersi le loro responsabilità – spiegano i pastori sardi -. Giovedì saremo davanti al palazzo della Regione per esprimere tutto il nostro malcontento, e cercare delle soluzioni. Presenteremo loro un documento, per poi inviarlo anche al ministero e alla Commissione europea per l’agricoltura, in modo tale che tutti siano a conoscenza del disastro fatto. Noi lasceremo le nostre compagne, spostandoci da tutta la Sardegna per arrivare a Cagliari, e gridare a gran voce, tutto quello che stiamo subendo. Il nostro – aggiungono – è un settore ridotto allo stremo da una politica dormiente, o peggio assente, una politica che avrebbe dovuto tutelarci come lavoratori e come cittadini. Confidiamo, nel raggiungimento di una o più soluzioni, utili a farci sopravvivere, non siamo assistiti come si è cercato talune volte di dipingerci, noi siamo custodi del territorio, siamo persone che hanno investito anima e corpo nel proprio lavoro; vogliamo produrre e migliorare la nostra economia, non cerchiamo assistenzialismo”.

Oltre ai rincari delle materie prime, energia e carburanti, i pastori lamentano la questione degli aiuti al settore agropastorale con la nuova Politica agricola comune (Pac) 2023-2027 con l’esclusione del comparto ovicaprino dall’ecoschema 1 livello 2, ma anche la mancata convergenza dei pagamenti diretti. A tutto questo si aggiungono la “beffa” sulle risorse del Psr dove la Sardegna percepirà 115 milioni di euro in meno rispetto alla precedente programmazione, e la quasi totale esclusione dell’ovicaprino per il quale sono stati destinati “solo 11 milioni di euro per l’intero comparto (poco più di 1 euro a capo)” per i fondi della crisi derivante dalla guerra tra Ucraina e Russia.

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