È un’altra domenica di massima allerta per la Sardegna. Con le temperature ancora bollenti, il rischio incendio resta elevatissimo. E intanto spunta una classifica che dà l’esatta misura dell’emergenza: l’Isola è la prima regione italiana per superficie boschiva andata in fumo.
I due roghi di oggi sono scoppiati nel pomeriggio: uno Sant’Andrea Frius, nel Cagliartano, l’altro ad Arbus, nel Medio Campidano. In entrambi i casi è intervenuto un elicottero, mentre a terra hanno lavorato, come sempre, vigili del fuoco, forestali e volontari della Protezione civile.
I numeri della piaga, invece, sono scritti nel dossier firmato dal Corpo forestale dello Stato: ecco passati al setaccio gli incendi divampati nei primi sette mesi e mezzo del 2013, dal primo gennaio al 14 agosto. In Sardegna se ne sono contati 262, con l’Isola seconda assoluta dietro la Puglia, a quota 356.
Ma l’Isola batte le altre regioni (e con distacco) sul fronte degli ettari di bosco inceneriti: quest’anno sono già 1.574. Cioè 85 in più rispetto a Bari, mentre lo scarto con la Sicilia sale addirittura a 1.100 ettari. Vuol dire che il dato sardo è pari a un quarto dell’intera superficie boschiva bruciata in tutta Italia.
I dati sono ancora più amari se si considerano anche i terreni a pascolo devastati dalle fiamme: in Sardegna il conto totale arriva fino a ottomila ettari che equivalgono a un 2013 davvero nero.
Nel dossier del Corpo Forestale sono tre i roghi che, più di tutti, hanno segnato la stagione: il 18 giugno a Pistis, frazione di Arbus, trecento persone vennero evacuate dalle loro case. Neanche una settimana più tardi, la furia delle fiamme mangiò cinquecento ettari di macchia mediterranea a Golfo Aranci, nell’osai naturalistica di Capo Figari.
Si arriva così alla due giorni di agosto, quando il 7 e l’8 a Sinnai, Nurallao, Ghilarza e Laconi è stato il disastro: il fuoco ha annerito oltre il 60 per cento dei terreni dedicati al pascolo, decine di aziende agricole sono state messe in ginocchio. Da allora un allevatore di Ghilarza è ancora in ricoverato per le ustioni riportate, mentre cercava di mettere in salvo il gregge.