di Ilenia Mura
La settimana scorsa è stata la volta degli studenti Ipia Ferraris di Iglesias, qualche giorno fa quella degli scolari delle primarie di Domusnovas. I primi si sono incamminati lungo le tappe del cammino minerario di Santa Barbara, gli ultimi hanno trascorso quattro ore con le manine impegnate a creare. Non poche. Circondati da tante affettuose maestre (fra loro due nonne di 94 e 84 anni) hanno imparato a cucire, ricamare e ad attaccare i bottoni. Alla fine della lezione? “Erano tutti felici”.
Si moltiplicano le iniziative per far disconnettere bambini e adolescenti da telefoni e tablet. Il 29 maggio, all’interno del Monte Granatico a Domusnovas, cinquanta bambini dai 3 a i 9 anni sono stati i protagonisti di un altro progetto socio-educativo dal titolo “I fili magici”, sostenuto dal Comune e dall’Istituto scolastico, ideato e curato dalle socie dei “Fili emozionali di Alma”, una sorta di circolo, tutto al femminile, dove le donne del paese si riuniscono per tramandare i loro saperi, a cominciare da quelli che hanno a che fare con l’arte del filo e del ricamo. A guidare il gruppo (e il circolo) c’è la ricamatrice di Domusnovas, Alma Piscedda, da anni insegnante di ricamo, nel mondo del volontariato, fra le carcerate o i pazienti psichiatrici.
Questa volta, dunque, è stato il turno di un progetto rivolto agli scolari che sono stati seguiti da una quindicina di volontarie: “Li abbiamo avvolti in un clima decisamente colorato, gioioso e pieno di allegria e i risultati sono stati al di sopra delle aspettative”, racconta Alma Piscedda: “Sentendosi a loro agio hanno avuto tutto il tempo per imparare, cooperare e condividere. Li abbiamo visti assorti e concentrati, per loro è stata un’esperienza costruttiva e formante”.
Lontano dalla tecnologia, i bambini hanno trascorso quattro ore intenti a cucire e ricamare, senza pensare a Tv, computer o telefonino: “Non si sono annoiati, hanno condiviso e interagito tra loro senza distinzioni di genere. E quando sono andati via dall’evento, erano allegri e felici”. Ma che cosa hanno imparato? “Abbiamo raccontato le tradizioni delle nostre mamme e nonne in fatto di ricamo, ma abbiamo trasmesso ai bambini anche qualche nozione sull’origine del lino. Oltre che aver parlato dell’importanza del riciclo: perché – dice Piscedda – soprattutto nel mondo dell’arte non si butta via mai niente. Basta sprigionare la fantasia, continua, per artisticamente inventare e dare nuova vita a qualsiasi cosa. E loro – conclude l’artista di Domusnovas – lo hanno trovato meraviglioso”. Le famiglie? “Fra padri e madri , tutti entusiasti, in tanti ci stanno chiedendo il bis”.