Il primo obiettivo è stato centrato: la Commissione Nazionale Unesco ha accolto la proposta di candidatura delle Domus de janas a Patrimonio Mondiale dell’umanità.
Si tratta del primo importante risultato ottenuto dal comitato promotore guidato dal Cesim – Centro Studi Identità e Memoria, e sostenuto dalla Regione Sardegna e dalla Rete dei comuni delle Domus de janas, che coinvolge 37amministrazioni con Alghero capofila.
“Sono lieto che la Commissione Nazionale Unesco abbia accolto la proposta del Ministero della Cultura e abbia deciso di presentare le Domus de janas per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale – ha dichiarato con soddisfazione il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano– . I 26 siti custodiscono una testimonianza storico-culturale di eccezionale valore universale che ben illustra la ricchezza del patrimonio sardo”.
Il dossier adesso passa all’esame degli organismi consultivi del Comitato del Patrimonio Mondiale, con sede a Parigi, per una valutazione sulla conformità dei criteri proposti alle linee guida Unesco. Il verdetto definitivo è atteso per i primi mesi del 2025.
“Il cammino verso il riconoscimento Unesco sta procedendo spedito – ha evidenziato la professoressa Giuseppa Tanda presidentessa del Cesim -. È stato un lavoro lungo ma ricco di soddisfazioni, reso possibile dalle sinergie operative tra entità diverse: il ministero italiano della Cultura, le Università di Sassari e Cagliari, i Comuni, associazioni no-profit, piccole e medie imprese”.
Dello stesso avviso Alessandro Cocco, assessore alla Cultura del comune di Alghero, capofila della Rete dei comuni: “La candidatura Unesco del patrimonio archeologico preistorico sardo è sempre stata una scelta ambiziosa – ha evidenziato -, un’opportunità di sviluppo e promozione per tutta la Sardegna. Come comune capofila siamo davvero orgogliosi dell’accoglimento del dossier. In questi anni abbiamo lavorato tanto per raggiungere questo momento, che è stato possibile anche grazie alla vicinanza del Ministero della Cultura”.
“La particolarità della proposta – spiegano i promotori – è quella di un sito seriale formato da 26 componenti, che identifica un’epoca particolarmente importante per la storia dell’isola al centro del Mediterraneo, compresa tra il V e il III millennio a.C. Le componenti individuate si riferiscono ai monumenti più rappresentativi di questo periodo storico, che va dal Neolitico medio all’Età del rame, e riferibili ai due grandi fenomeni dell’ipogeismo e del megalitismo. Entrambi diffusi nelle coeve civiltà europee, assumono in Sardegna aspetti e connotazioni peculiari, che testimoniano gli scambi con il mondo esterno, ma allo stesso tempo le originali rielaborazioni locali. Attraverso elementi legati alle funzioni civili, funerarie, culturali e religiose, sottolineate in molti casi dalle importanti ed elaborate manifestazioni artistiche, è possibile ricostruire la vita quotidiana delle comunità che abitarono la Sardegna in quell’epoca. Particolarmente note sono le Domus de janas, strutture funerarie spesso riccamente decorate, che sono nei secoli diventate parte comune e identitaria dell’immaginario dell’isola”.