L’autopsia sul corpo dell’indipendentista sardo Doddore Meloni – deceduto mercoledì all’età di 74 anni dopo due mesi di sciopero della fame in carcere – ha confermato la morte per il cedimento del cuore, ma non ha fornito, almeno al momento, alcuna spiegazione su cosa lo abbia provocato né se l’evento poteva essere evitato. Sono le prime indiscrezioni filtrate dal Policlinico di Monserrato (Cagliari), dove si è appena concluso l’esame autoptico, disposto dalla Procura. Per capire le ragioni della morte bisognerà aspettare le analisi istologiche e gli altri approfondimenti effettuati oggi dal medico legale Roberto Demontis, il consulente incaricato dal sostituto procuratore della Repubblica, Marco Cocco, di capire le ragioni della morte del leader indipendentista, fondatore della Repubblica di Malu Entu. Ieri il pubblico ministero ha convocato – come persona informata sui fatti – il primario del reparto di Medicina Interna del Santissima Trinità di Cagliari, Aldo Caddori, che ha avuto in cura il detenuto dopo il ricovero. Entro novanta giorni il consulente della Procura dovrà presentare la sua relazione al magistrato che ha avviato l’inchiesta aprendo un fascicolo senza indagati.
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