Un esempio per l’alto commissario Onu, da squalifica per i regolamenti del calcio: il paradosso di Sulley Muntari, il giocatore ghanese del Pescara protagonista di un diverbio con l’arbitro Minelli che non è intervenuto mentre alcuni tifosi del Cagliari intonavano ‘buu’ razzisti, si compie con il turno di stop che il giudice sportivo gli ha appena comminato. Muntari era stato espulso per doppia ammonizione (una per proteste, la seconda per aver lasciato il campo senza autorizzazione durante il diverbio).
Nessun provvedimento contro il Cagliari per i ‘buu’ a Muntari. Lo ha deciso il giudice di serie A, scrivendo che i cori “pur deprecabili sono stati percepiti nell’impianto in virtù anche della protesta silenzi osa in atto dei tifosi ma, essendo stati intonati da un numero approssimativo di soli dieci sostenitori e dunque meno dell’1% del numero degli occupanti del settore, non integrano il presupposto della dimensione minima che insieme a quello della percezione reale è alla base della punibilità dei comportamenti”.
L’Alto Commissario per i diritti umani Zeid Ra’ad al-Hussein ha invitato la FIFA a prestare maggiore attenzione al persistente problema del razzismo. Zeid ha definito Muntari “un’ispirazione per tutti noi qui all’ufficio Onu per i diritti umani”, per prendere posizione contro la crescita del razzismo negli stadi di calcio.