Discriminazioni per la maternità, la consigliera di parità: “In 12 mesi 200 casi”

Mobbing, molestie, discriminazioni, disparità salariali, demansionamento, mancate progressioni di carriera: sono le quasi duecento segnalazioni all’anno prese in carico dall’Ufficio della consigliera regionale di Parità. Nel 2022 i casi presi in esame sono stati 26, 22 di questi riguardavano donne, le più numerose a chiedere aiuto, e 4 uomini. In generale le discriminazioni più frequenti riguardano la tutela della maternità. “Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad una sempre maggiore consapevolezza ed a una più forte volontà di vedere riconosciuti i propri diritti – sottolinea Tiziana Putzolu – ma c’è ancora tanto lavoro da fare contro le discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro sia nel settore privato che pubblico”.

Nel 2022 il numero di dimissioni volontarie ammonta a 820, di cui 670 donne e 150 uomini, anche per problemi legati a gravi malattie che colpiscono in particolare le donne. “Le neo mamme sono oggetto di discriminazione nel momento in cui devono riprendere la propria attività professionale – spiega Putzolu -: mancato reintegro nella posizione antecedente la maternità, difficoltà nella corretta applicazione dei diritti relativi ai congedi e alla mancata attuazione delle politiche per la conciliazione, che rappresentano la sfida per una reale inclusione occupazionale delle donne”.

L’ufficio della consigliera di parità ha vigilato anche sul rispetto dell’equilibrio di genere negli organismi amministrativi e decisionali, invitando gli amministratori locali della Sardegna al rispetto della parità di genere nella composizione delle Giunte comunali: “Nonostante le norme – spiega la consigliera – anche su questo fronte è stato necessario intervenire più volte per assicurare una corretta designazione nelle nomine politiche, a conferma che il tema della parità di genere ha bisogno di un approccio culturale orientato a cogliere le differenti problematiche, ma fermo nel vigilare e condannare ogni possibile discriminazione di genere sul lavoro, nella vita sociale e politica delle persone”. Ai servizi dell’ufficio della consigliera di parità può accedere chiunque gratuitamente per segnalare eventuali lesioni dei diritti anche attraverso l’indirizzo mail consiglieraparita@regione.sardegna.it.

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