Disastro incendi, esposto in Procura: “Inadeguato il sistema di prevenzione”

Un esposto alla procura della di Oristano potrebbe aiutare a fare chiarezza sui disastrosi incendi che tra sabato e domenica hanno sconvolto il territorio del Montiferru in provincia di Oristano. L’hanno preparato i rappresentanti di Europa Verde il neonato partito che mette insieme gli esponenti dei Verdi e società civile.

“Abbiamo presentato un esposto  sul sistema di prevenzione antincendio che riteniamo inadeguato rispetto al focolaio partito da un’auto incendiata tra venerdì sera e sabato mattina tra Bonacardo e Santu Lussurgiu, per poi propagarsi a un’azienda agropastorale. Complici le alte temperature dovute alla crisi climatica (ovunque tra i 35 e 40 gradi) e il vento, inizialmente libeccio e poi scirocco, l’incendio si è diffuso interessando circa 15-20 ettari di macchia mediterranea e bosco. Perché non si è intervenuti con rapidità consentendo la propagazione degli incendi?”.

Così scrivono i portavoce Angelo Bonelli e Eleonora Evi, che proseguono: “Già il 2019 era stato dichiarato anno record per gli incendi forestali, tuttavia nell’estate del 2020 gli incendi sono aumentati del 20 per cento secondo un rapporto curato da Coldiretti . Una situazione, quindi che si doveva e poteva poteva prevedere. Continuiamo a domandarci perché non si siano presi provvedimenti acquistando nuovi Canadair, considerando che anche negli anni scorsi si era certificata l’insufficienza di questi mezzi di soccorso indispensabili per fronteggiare prontamente la situazione. Il problema si deve far risalire alla questione del Corpo Forestale, del quale si sono perse molte esperienze e capacità a causa della cosiddetta riforma Madia che ha militarizzato il Corpo da quando è transitato nell’Arma dei carabinieri”.

“Così – proseguono gli ecologisti – dei 36 velivoli antincendio presenti nella flotta, ben 18 non possono volare perché entrando a far parte del Corpo dei Carabinieri, che non ha ancora acquisito le competenze necessarie, rimangono a terra. Ed è rilevante anche la questione della mancata nomina dei direttori operativi degli spegnimenti, Dos, ovvero coloro che conoscendo il territorio, sono in grado di coordinare i lavori in caso di emergenza; infine si è perso il presidio costante del territorio, che veniva eseguito da agenti della forestale autoctoni, mentre ora, a causa della militarizzazione e centralizzazione, vengono assegnati in maniera burocratica e senza corrispondenza con la conoscenza dello stesso territorio. Gli incendi che in Italia si stanno estendendo dalla Sardegna alla Sicilia, fino alla Toscana, distruggendo ettari di boschi e vegetazione, certificano ancora una volta quanto servano interventi immediati contro il surriscaldamento del Pianeta, affrontando la crisi climatica che ne consegue”.

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