La riorganizzazione di Bnl sta raccogliendo raffiche di proteste, anche a Cagliari (ma a leggere i social succede lo stesso in tutta Italia). A quasi un anno dal nuovo modello di lavoro segnato dal depotenziamento delle agenzie, il bilancio è molto negativo. Solo nel capoluogo e nei Comuni limitrofi, le diverse filiali hanno smesso di avere il servizio di cassa disponibile tutti i giorni. I clienti dell’istituto bancario devono recarsi obbligatoriamente nella centrale del largo Carlo Felice, in via Cao (di fronte a piazza Giovanni XXIII) o a Quartu. Di fatto lo spirito delle agenzie, pensato per avere un presidio territoriale, è ormai totalmente perduto.
Ai limiti del ridicolo il rimpallo di consigli tra i pochi dipendenti rimasti nelle agenzie e gli operatori dello 060.060, il numero verde di Bnl: gli uni invitano a utilizzare di più il servizio telefonico, i secondi consigliano di recarsi nelle filiali territoriali. Fatto sta che le chiamate sono diventate quasi impossibili: anche inserendo il codice cliente e il pin, come richiesto all’inizio della chiamata per avere una migliore assistenza, l’attesa media perché un operatore risponda non è mai inferiore ai venti minuti. Si può arrivare anche a quarantacinque (se non si perde prima la pazienza).
I clienti Bnl segnalano anche il cattivo funzionamento della nuovo app. E persino l’utilizzo dell’home banking da pc è diventato un problema: questa mattina l’accesso è stato a lungo impossibile. Da segnalare anche le mail a cui spedire le contestazioni per i pagamenti fraudolenti e altri disservizi sui conti: sia la casella operazioninonautorizzate@bnlmail.com che quella operazioninoncorrette@bnlmail.com non risultano attive. La posta inviata ritorna indietro. Chiamando il numero 060.060 al quale si richiedono spiegazioni in questi casi, più di un operatore oggi ha risposto: “Ma non siamo noi a svolgere il servizio”. Insomma, tempi grami in Bnl.