La sanità pubblica in Sardegna continua a essere un tema caldissimo. Il 26 novembre l’associazione Sos sanità Barbagia Mandrolisai ha annunciato una marcia a tutela della sanità pubblica nel distretto ospedaliero di Sorgono. La settimana prossima è prevista una protesta anche a Cagliari. L’assessore alla Sanità regionale, Mario Nieddu, ha subito replicato all’associazione che non verrà fatto “nessun taglio ai servizi”.
Il 26 novembre si partirà alle 9.30 dal valico Isca de sa mela, per proseguire alle 11.30 fino al bivio di Austis e lungo la statale 128 per arrivare a Sorgono davanti all’ospedale San Camillo. La stessa associazione ha annunciato per la settimana prossima una manifestazione anche a Cagliari: “Aspettiamo l’atto aziendale della Asl di Nuoro che dovrà essere presentato dal Dg Paolo Cannas il 30 novembre, ma intanto daremo vita a una protesta il 26 dove ricorderemo i punti salienti che dovranno essere messi nel documento in un territorio che da tempo è martoriato rispetto al diritto alle cure – spiega Bachis Cadau, esponente dell’associazione -.”
Occhi puntati sulla Giunta Solinas: “Presenteremo le nostre rivendicazioni anche perché siamo molto preoccupati sulle intenzioni della Giunta regionale che da anni non dà risposte sulla redistribuzione equa dei medici nell’Isola. Noi non staremo in silenzio a subire, saremo costantemente in allerta per difendere le istanze della Barbagia Mandrolisai”. L’ultima protesta dell’associazione era stata a ottobre con la denuncia del declassamento del Centro dialisi decentrato (Cad) a Centro assistenza limitato (Cal). Ora una nuova manifestazione di piazza che arriverà poi anche nel capoluogo isolano.
L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, è subito intervenuto in risposta alle associazioni in difesa dell’ospedale San Camillo: “Nessun taglio ai servizi. Le criticità che pesano sull’ospedale di Sorgono hanno una sola origine: la carenza di specialisti. In Sardegna, come nel resto d’Italia affrontiamo ogni giorno quella che è la madre di tutti i problemi del nostro sistema sanitario. In questo scenario a soffrire di più sono i presidi dei piccoli centri, in cui si fatica a trovare medici disposti a ricoprire incarichi”. Nieddu poi assicura: “Stiamo mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione per dare risposte al San Camillo, così come ad altri ospedali che si trovano nella stessa condizione. Per sostenere gli ospedali in difficoltà abbiamo messo a disposizione risorse e strumenti, per incentivare i medici. Stiamo anche studiano nuove regole per i concorsi. Abbiamo anche chiesto a Roma maggiori spazi di manovra sulla gestione del personale per poter intervenire in modo più puntuale sulle criticità. Il dialogo con il territorio, con i sindaci e i cittadini della Barbagia e del Mandrolisai, è un canale sempre aperto. Ci aspettiamo quindi che l’atto aziendale tenga conto di questi aspetti e sarà solo il primo passo. Il punto fermo resta la garanzia delle cure e l’assistenza nell’ospedale”.