Opere d’arte, filigrane d’oro, dipinti e sculture anche di gran valore e in qualche caso attribuibili ad artisti notissimi. È il ‘tesoro‘ custodito da decenni nell’abitazione di Ettore Gasperini de Orange, morto lo scorso agosto all’età di 82 anni. Il notissimo editore, discendente di una delle più antiche famiglie cagliaritane, già nel 2007 aveva reso nota la presenza di una collezione di “200 quadri e 150 sculture” firmate a suo dire da “celebri artisti, veri e propri capolavori della storia dell’arte”. Ora, come riporta il quotidiano cagliaritano L’Unione Sarda, la Procura e i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale hanno acceso un faro sulla presenza di questa fortuna, dopo l’arrivo di una segnalazione al Palazzo di giustizia, da parte di Marcello Polastri, consigliere comunale del capoluogo, per non lasciare nascosti questi capolavori ma esporli al grande pubblico.
L’editore, scomparso di recente, sosteneva di aver ricevuto parte di questo ‘tesoro’ in eredità dai marchesi di Saluzzo e di Sabaudia, da cui discende la sua famiglia, e in alcuni casi i pezzi sono stati acquistati: “Dipinti francesi dell’800, quadri comprati dagli eredi di Villa Doloretta, arazzi tessuti con fili d’oro e argento e, tra le altre, opere di Rubens. E anche una serie di tele che potrebbero essere attribuite a Tiziano”, aveva detto.
Tra le opere, riporta il quotidiano, ci sarebbero anche alcuni ritratti degli imperatori romani realizzati da Tiziano nel ‘500 per il duca Federico II di Mantova: sistemati nel palazzo ducale, dopo una serie di passaggi nelle mani tra i reali d’Europa finirono in Spagna, nella collezione di Filippo IV, dove furono distrutti in un incendio nel 1734. Ora si indaga per accertarne l’originalità.